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Yaya, operaio 22enne morto schiacciato a Bologna al terzo giorno di lavoro: “Strage inaccettabile”

Incidente mortale sul lavoro a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Ha perso la vita Yaya Yafa, un giovane ventiduenne originario della Guinea Bissau, schiacciato da un tir mentre eseguiva un’operazione di carico/scarico. Il ragazzo aveva firmato un contratto interinale presso la Sda dell’Interporto di Bologna ed era al suo terzo giorno di lavoro.
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Yaya Yafa aveva ventidue anni ed era originario della Guinea Bissau, un piccolo Stato dell'Africa nord-occidentale. Lavoratore precario, è morto nella notte di mercoledì 20 ottobre, in Italia, schiacciato da un camion contro la ribalta del magazzino per cui lavorava da soli tre giorni, la Sda dell'Interporto di Bologna, mentre eseguiva un'operazione di carico/scarico merci. Una morte sul lavoro che i sindacati definiscono "inaccettabile" e sulla quale sono già state aperte le indagini. Giovedì 21 ottobre, Cgil, Cisl, Uil e SiCobas hanno indetto uno sciopero di due ore per protestare contro una "strage di lavoratori" di cui oggi è stata mietuta l'ennesima vittima.

Contratti brevissimi e scarsa sicurezza sul lavoro

Yaya Yafa, a quanto si è appreso, aveva accettato di lavorare per la Sda (azienda che si occupa di spedizioni) con un contratto interinale, cioè per un tempo brevissimo, ed era al suo terzo giorno. Il contratto sarebbe scaduto nel giro di pochissimo tempo, come spesso accade ai giovani precari che lavorano "a chiamata". "Da tempo come Cgil denunciamo che il massiccio utilizzo che le aziende svolgono delle agenzie per il lavoro, anche in Interporto, per brevissimi contratti di lavoro, non può non prescindere dal rispetto delle norme sulla salute e sicurezza", denuncia il sindacato generale. "Solo poche settimane fa la Filt-Cgil aveva denunciato la precarietà di quello specifico  appalto nel contesto di un progetto Inail. Assistiamo in tutta la filiera Sda a contratti di un giorno, persone contattate tramite gruppi Whastapp dalla sera alla mattina, senza nessun tipo di formazione adeguata. Ragazzi prevalentemente stranieri, di origine africana".

Una strage di lavoratori

Denunce molto gravi che se confermate potrebbero mettere nei guai seri l'azienda, che per il momento non vuole rilasciare dichiarazioni "in quanto le indagini sono in corso". Del resto, si tratta dell'ennesima "morte bianca" nel nostro Paese dove secondo gli ultimi dati Inail si sono registrati da gennaio ad agosto 2021 772 decessi di lavoratori e lavoratrici (ma si tratta di dati parziali e in continuo aggiornamento). Non è quindi inopportuno parlare di una vera e propria strage che colpisce prevalentemente operai e persone con contratti precari.

"Ogni giorno, un lavoratore muore mentre svolge le sue mansioni. Non si può e non si deve morire di lavoro. Ecco perché il Governo deve avviare, in modo rapido, l'assunzione dei nuovi ispettori per rafforzare i controlli e al contempo varare una normativa ad hoc che sanzioni in modo pesante le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza dei loro lavoratori", ha dichiarato Giuliano Zignano, segretario generale Uil Emilia-Romagna e Bologna.

"Ribadiamo, con forza, la necessità di adottare un piano nazionale per fermare queste stragi, ormai quotidiane. È assolutamente urgente implementare i controlli ispettivi incrementando l'organico, rivedere le norme sanzionatorie e garantire un maggior coordinamento tra le banche dati", ha aggiunto Paolo Capone, segretario generale Ugl e Tullia Bevilacqua, segretario regionale Ugl Emilia-Romagna.

Intanto, il neoeletto sindaco di Bologna Matteo Lepore e tutta la sua giunta si uniscono nella denuncia e chiedono che venga fatta chiarezza su questa tragedia. Era una morte evitabile? Il giovane era stato sufficientemente formato? Qual è l'esatta dinamica del decesso?

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