Yara, vedova Guerinoni: “Bossetti? Un povero disgraziato, mio marito non ha lasciato figli in giro”
“Massimo Bossetti? Un povero disgraziato. Mi fa pena. Vorrei guardarlo negli occhi e parlargli. Un giorno la verità salterà fuori. Temo che sia diversa da quella che ci hanno raccontato”. A parlare è Laura Poli, 80 anni, vedova di Giuseppe Guerinoni, padre naturale di Massimo Bossetti, l’uomo il cui Dna, dopo un’inchiesta durata quattro anni, ha permesso agli inquirenti di identificare e condannare definitivamente all’ergastolo l’assassino della 13enne Yara Gambirasio. Nell’intervista che ha concesso al settimanale Oggi dice ancora: “Siamo stati utilizzati perché qualcuno potesse coprirsi di gloria e di riconoscimenti. E qualcuno non ha fatto onore alla sua professione”. E ancora: “Mio marito lo conoscevo troppo bene. Non ha lasciato figli in giro. Mi sarei accorta se mi avesse nascosto qualcosa”. L’intervista completa sarà pubblicata domani 4 luglio sul settimanale. Secondo le anticipazione di stampa, nel numero di come la signora aiutò gli inquirenti a prelevare il Dna del marito, defunto molti anni prima.
Massimo Bossetti è in carcere dal giugno 2014. Il 12 ottobre scorso era stato condannato all'ergastolo dai giudici in Cassazione, dopo che la Suprema Corte aveva rilevato la piena coincidenza tra il profilo genetico catalogato come "Ignoto 1", rinvenuto sugli slip di Yara Gambirasio, e quello di Massimo Bossetti, come si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo per l'imputato nel processo per la morte della giovanissima di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo. L'evidenza scientifica, frutto di "numerose e varie analisi biologiche effettuate da diversi laboratori", era stata ritenuta "valore di prova piena".