Yara, ultime notizie: soffocamento probabile causa della morte
Ancora nessuna svolta dopo le indiscrezioni trapelate dall’esame autoptico sul corpo di Yara Gambirasio, l’atleta tredicenne sparita il 26 novembre dopo la palestra, il cui corpo è stato ritrovato a Chignolo dell’Isola, ai margini occidentali della cosiddetta isola bergamasca, esattamente tre mesi più tardi, il 26 febbraio. Sembrano essere comprovate le ferite da arma da taglio sul corpo della ragazzina, non confermato è invece il numero di colpi infertole: in un primo momento si era parlato di 6 colpi, adesso, dopo i primi rilievi provenienti dall’ esame autoptico condotto dalla dottoressa Cristina Cattaneo, i colpi sembrano essere in numero maggiore di 6 perché oltre alle ferite visibili su polso, schiena e collo sono stati rinvenuti altri tagli sulle braccia e sui polsi.
Nessuna fonte ufficiale conferma quanto trapelato; ciononostante da alcune indiscrezioni pare che i tagli non siano stati così profondi da rappresentare la causa del decesso della ginnasta bergamasca. Esclusa la profondità delle ferite, tra le cause di morte potrebbe esserci il soffocamento. In effetti, i medici legali che ieri hanno condotto l’autopsia sul corpo di Yara, che ha compreso l’ispezione cadaverica e prelevamenti istologici, non hanno ancora ritrovato l’origine della tragica fine di Yara e pertanto anche l’ipotesi che include la morte della giovane per asfissia è al vaglio degli inquirenti.
Il movente dell’aggressione è, con larga probabilità, a sfondo sessuale e nelle indagini degli investigatori si fa spazio la pista del maniaco: l’identikit dell’assassino individuerebbe una persona del posto che sapeva muoversi con destrezza tra le campagne dell’isola bergamasca e che già in passato aveva mostrato tendenze pedofile e interesse sessuale per le ragazzine. A tal proposito, sono stati isolati i DNA di 10 ex pregiudicati che verranno confrontati con le tracce che, ci si augura, si troveranno sul corpicino martoriato della piccola Yara.
Intanto, oltre alle cause della morte e all’identità del carnefice l’altro interrogativo della vicenda riguarda la scena del delitto: non si sa se Yara sia rimasta nel campo di Chignolo fin dal momento in cui è stata uccisa oppure se sia stata portata lì dal suo aggressore soltanto successivamente; discordanti i pareri a riguardo, i volontari confermano di aver battuto più volte la zona con attenzione mentre da alcuni rilievi radio pare che le ricerche sul posto non siano state troppo solerti. Per fugare ogni dubbio, la dottoressa Cattaneo ha predisposto il sequestro del campo e il prelievo di polline ed essenze vegetali sullo stesso; tali elementi saranno comparati con i resti presenti sul corpo di Yara.