Yara ultime notizie: si indaga su 200 telefonini sospetti
Nel caso che riguarda la scomparsa e la morte della giovane Yara Gambirasio gli inquirenti si muovono su più fronti: da una parte le analisi sui rilievi autoptici del corpo della tredicenne e i tamponi di DNA prelevati a diverse persone, dall'altro le registrazioni delle telecamere e la indagini sulle celle telefoniche. Un'indagine piuttosto complessa, fatta di dati da incrociare, registrazioni da guardare, perizie da approfondire per dare un volto e un nome all'assassino di Yara Gambirasio. Nell'ultimo blitz al locale Sabbie Mobili erano stati richiesti i numeri di cellulare a tutte le persone presenti nella discoteca quella sera.
In queste ore l'attenzione degli inquirenti si concentra su circa 200 utenze telefoniche, ritenute "sospette" dagli inquirenti. Sono i numeri rimasti fuori dalla scrematura effettuata dagli inquirenti tra le utenze che hanno agganciato le 15 celle telefoniche dei luoghi del delitto, la sera del 26 novembre del 2010 quando Yara è scomparsa. Un'operazione che ha previsto un notevole dispendio di energie investigative e che, ciononostante, non potrebbe portare alcuna svolta significativa alle indagini. Come tutti sanno, l'assassino di Yara ha provveduto a privare della batteria il telefono cellulare della ragazzina, facendo sì che l'ultimo rilievo dell'utenza fosse registrato da una cella di Mapello (per il quale non si esclude un sovraccarico della rete), sede del cantiere dove lavora il marocchino Mohamed Fikri, oggetto di nuove intercettazioni telefoniche.
Con larga probabilità sapeva che le indagini avrebbero potuto prendere in considerazione quest'elemento, e pertanto avrebbe potuto agire a telefono spento, oppure anche lasciando il cellulare accesso ma in un altro posto in modo da crearsi un alibi. Ad ogni modo adesso gli inquirenti incrocieranno i dati ritenuti interessanti di modo da avere un quadro della situazione maggiormente accurato.
