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Yara ultime notizie: l’esito dei sopralluoghi a Chignolo

Ulteriori sopralluoghi sul campo di Chignolo da parte della dottoressa Cattaneo. Intanto una guardia ambientale rivela che 2 settimane prima del ritrovamento la zona era stata pattugliata per il censimento delle lepri.
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campo ritrovamento yara

Non sono bastate le analisi autoptiche sul corpo di Yara, sono stati necessari ulteriori rilievi sul campo di Chignolo dell’Isola, dove è stato ritrovato il cadavere dell’atleta bergamasca. La dottoressa Cattaneo, incaricata di condurre l’autopsia insieme al team del LABANOF, ha predisposto la recinzione del campo affinché fosse possibile prelevare campioni di humus e polline da confrontare con quelli ritrovati sugli indumenti e sul corpo di Yara.

Dai risultati della comparazione si potrebbe riuscire a sapere con buona approssimazione se, durante i mesi della scomparsa, il cadavere di Yara Gambirasio sia rimasto alle intemperie nel campo di via Bedeschi oppure se sia stato spostato nello sterrato soltanto successivamente. Si tratta di un lavoro complesso, anche per un’esperta come la Cattaneo, e ciò è dovuto alle condizioni in cui versava il corpo al momento del ritrovamento. Non si sa ancora, inoltre, se sul corpo di Yara siano state isolate tracce del DNA del suo aggressore, da confrontare in seguito con gli esami del DNA fatti a 10 sospettati.

Intanto le indagini degli inquirenti non si fermano: si cronometra il percorso del killer, ipotizzando una sosta a Mapello; vengono visionate ore e ore di registrazioni provenienti dalle telecamere degli esercizi prospicienti sulla strada da cui potrebbe essere passato l’assassino. Non mancano le polemiche: dopo lo sfogo della madre di Yara; si fa largo l’ipotesi che forse le ricerche non siano state troppo accurate. In particolare in quell’area le ricerche erano affidate a un gruppo di Volontari della Protezione Civile di Filago, coordinati dai poliziotti con i cani molecolari. Il campo era stato setacciato il 12 dicembre, a due settimane dalla scomparsa della piccola, e in quell’occasione di Yara non era stata rilevata traccia.

Oltre a quell’intervento, adesso si viene a sapere che la zona è stata pattugliata 2 settimane prima del ritrovamento dalle guardie venatorie ambientali nel corso di un censimento di animali selvatici: in particolare una guardia riferisce che la squadra era lì per censire le lepri e che la ricerca si è fermata circa 50 metri prima del luogo in cui è stata ritrovata Yara, perché secondo le guardie non poteva essere frequentato dagli animali. Detto ciò, qualora le analisi dovessero stabilire che il corpo di Yara è rimasto a Chignolo sin dalla sua scomparsa, non poche saranno le giuste recriminazioni sull’operato degli inquirenti.

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