Yara ultime notizie: le indagini si concentrano a Chignolo
Dopo il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio in un campo di Chignolo, le indagini della Polizia si sono ulteriormente intensificate. A seguito della perquisizione nel locale Sabbie Mobili nella notte tra venerdì e sabato scorso, si continua ad indagare nell'ambiente della discoteca bergamasca: ciononostante le indagini sembrano tutt'altro che agevoli per gli inquirenti e a nulla serve il primo identikit dell'assassino perché il numero degli iscritti al circolo dei frequentatori abituali della discoteca si aggira attorno alle 25.000 unità.
Intanto, occorre ricordare che, nel corso del blitz nella discoteca, sono stati chiesti i numeri di cellulare ai 200 ragazzi presenti, cellulari di cui verranno controllati i movimenti a ritroso: in particolare, tali numeri saranno matchati con quelli che hanno agganciato le celle telefoniche dei paesi nei quali si è consumata la tragedia la sera del 26 novembre scorso. Gli inquirenti, infatti, sembrano ritenere che l'assassino di Yara potrebbe conoscere bene la zona circostante al campo di Chignolo e che all'epoca dei fatti sapeva che il Sabbie Mobili era chiuso. Circostanza questa che avrebbe permesso all'assassino di muoversi agilmente.
Si è già parlato, inoltre, dell'ipotesi di violenza sessuale. A tal proposito, nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento di Yara gli inquirenti avevano provveduto al prelievo del DNA di dieci sospetti, pregiudicati con precedenti per violenza sessuale, da incrociare con le tracce genetiche ritrovate sul corpo e sugli indumenti che Yara indossava. Oggi si viene a sapere che in realtà la procura non dispone del DNA di dieci persone soltanto, bensì i codici genetici in possesso degli inquirenti sono 40 e appartengono a persone sentite dagli inquirenti nelle prime fasi dell'indagine, ovverosia nei tre mesi della scomparsa di Yara.
Si prefigura pertanto un quadro piuttosto complesso in cui lo sforzo richiesto alla Polizia è piuttosto consistente: non bisogna dimenticare che restano da analizzare, infatti, ore ed ore di registrazioni delle telecamere dell'azienda metalmeccanica che affaccia sulla strada dalla quale potrebbe aver transitato l'assassino.