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Yara, perquisita casa di Bossetti. Sequestrate lettere e vestiti

Anche un’aspirapolvere, una foto di famiglia, documenti contabili e fatture. E’ quanto gli inquirenti hanno sequestrato a Mapello, nel corso della perquisizione nella casa di Massimo Bossetti, il presunto killer di Yara.
A cura di Biagio Chiariello
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Gli inquirenti che indagano sull’omicidio di Yara Gambirasio hanno effettuato una nuova perquisizione in casa di Massimo Giuseppe Bossetti,  il muratore di Mapello accusato dalla Procura di Bergamo di essere l’assassino della ragazzina di Brembate di Sopra, sparita il 26 novembre e ritrovata cadavere il 26 Febbraio 2011. Dall’abitazione sono stati portati via un aspirapolvere, un paio di scarponi da lavoro, un giubbotto nero, una lettera scritta da sua moglie Marita in occasione di un San Valentino, una foto di famiglia e soprattutto svariati documenti contabili e fatture relativi alla sua attività lavorativa. Nei giorni scorsi i magistrati avevano hanno disposto il dissequestro dell’immobile, che a breve dovrebbe tornare nella disponibilità della famiglia di Bossetti, come richiesto dagli stessi legali dell’uomo. Questi ultimi stanno inoltre decidendo se impugnare o meno il verbale dell’ultima perquisizione (la terza dopo l’arresto), non essendo stati avvertiti dalla procura.

Le indagini sul caso Yara

Il presunto assassino di Yara Gambirasio è in cella nel carcere di Bergamo da oltre 40 giorni e continua a professarsi innocente. Gli inquirenti a parte la traccia del Dna sui leggins di Yara che è riconducibile all’artigiano di Mapello Bossetti non hanno altre prove o indizi per incastrarlo in un eventuale processo. C’è da dire che sono slittati a settembre i termini per la consegna della relazione tecnica relativa alle analisi sulle circa duecento tracce pilifere trovate sul corpo della giovane di Brembate. Le analisi in laboratorio sono terminate e, com’era già noto, non sono emerse tracce riconducibili all’indagato. Tuttavia per la stesura del rapporto da parte del professor Carlo Previderè ci vorranno ancora alcuni mesi. A Parma proseguono gli accertamenti sui reperti acquisiti all’interno dei mezzi del muratore di Mapello, l’auto Volvo V40 e il furgone Iveco Daily. Anche su questo fronte i tempi potrebbero prospettarsi piuttosto lunghi.

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