Yara, la famiglia rompe il silenzio: “No a processi in tv, illazioni inaccettabili”
Sin dal giorno della scomparsa della piccola Yara Gambirasio, nel novembre del 2010, la sua famiglia ha preferito il riserbo e la discrezione rispetto al clamore mediatico e anche quando lo scorso giugno è stato arrestato per l’omicidio il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti, la mamma e il papà di Yara hanno continuato a comportarsi nello stesso modo, rimanendo in silenzio e confidando nella giustizia. Ma adesso, per la prima volta dopo molto tempo, la famiglia di Yara ha deciso di esporsi. Fulvio e Maura Gambirasio lo hanno fatto attraverso un comunicato diffuso dal loro avvocato che è arrivato in seguito ad alcune dichiarazioni di Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Giuseppe Bossetti. L’avvocato di Bossetti giovedì sera è intervenuto in una trasmissione televisiva ed è tornato sulla pista della vendetta familiare. “Secondo noi – ha detto l’avvocato dell’indagato – non si tratta di un omicidio a sfondo sessuale, le indagini sono unidirezionali su Bossetti ma ci sarebbero da fare tanti altri accertamenti. Noi, con tutti i nostri limiti, li stiamo svolgendo e c’è anche l'ipotesi di una vendetta contro la famiglia Gambirasio, ipotesi che non è mai stata presa in considerazione seriamente”.
Lo sfogo dei genitori di Yara Gambirasio
A queste parole i genitori di Yara hanno voluto rispondere ribadendo come, secondo loro, questi processi non dovrebbero essere celebrati in televisione. “Siamo da sempre convinti – hanno fatto sapere i genitori di Yara – che i processi debbano essere celebrati nelle aule dei Tribunali e non nei salotti televisivi. Per questa ragione ci guardiamo bene dal partecipare ai dibattiti televisivi sul tragico caso di Yara. Usciamo, però, oggi dall'abituale riserbo per dire che è del tutto inaccettabile che uno dei difensori del sig. Massimo Bossetti, nel corso dell'ennesima trasmissione televisiva, abbia evocato nuovamente l'ipotesi di una presunta vendetta ritorsiva nei confronti della famiglia Gambirasio”. La famiglia Gambirasio ha dunque “invitato” l’avvocato a portare eventuali elementi concreti non in televisione ma in Tribunale. “Se invece non li ha, e siamo convinti che sia così, si astenga dal rilasciare simili dichiarazioni. La famiglia Gambirasio ha sofferto fin troppo per dover anche sopportare sospetti ed illazioni fondate sul nulla”, così ancora Fulvio e Maura Gambirasio.
La replica dell’avvocato di Bossetti
L’avvocato Salvagni ha poi deciso di rispondere alla nota diffusa dai colleghi che difendono i Gambirasio ribadendo la vicinanza alla famiglia della ragazza, ma specificando che “è un preciso dovere della difesa considerare aperte tutte le ipotesi”. Il legale ha anche ricordato che quella della ritorsione familiare è un’ipotesi come le altre e che, quindi, non può essere scartata a priori all’interno di una vicenda sulla quale vi sarebbero ancora delle questioni irrisolte. Per l’avvocato di Bossetti quella della vendetta è “un’ipotesi che, a quanto ci è dato di sapere, è stata presa in considerazione dalla Procura e fino a quando non saranno depositati tutti gli atti dell’accusa, noi non ci sentiamo di escludere alcuna possibilità”.
Le ultime novità sul caso di Yara Gambirasio
Massimo Giuseppe Bossetti ieri ha incontrato per la prima volta il figlio maggiore di 13 anni. Il ragazzo è stato accompagnato in carcere dalla madre Marita Comi e ha parlato col padre che, al termine del colloquio, gli avrebbe detto che tornerà presto a casa. Il 14 ottobre, al Tribunale della Libertà di Brescia, si terrà l’udienza sul ricorso presentato dai difensori contro la decisione del gip di Bergamo Ezia Maccora di tenerlo in cella. Intanto, in merito alle indagini sarebbe emerso un ulteriore elemento che secondo i magistrati che si stanno occupando dell’omicidio di Yara Gambirasio farebbe crollare l’affidabilità delle dichiarazioni di Ester Arzuffi, mamma dell’indagato Bossetti. La donna ha da sempre detto di non aver mai tradito il marito con Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno padre naturale del muratore finito in carcere. Ma adesso le analisi del dna avrebbero dimostrato che anche il terzo figlio della donna non sarebbe stato concepito dal marito Bossetti.