Yara Gambirasio: tre ragazzi a Chignolo la sera del 26 novembre
E' giunta alla redazione de L'eco di Bergamo un'altra lettera anonima, scritta al computer da un agente di commercio, che vive a 40 chilometri da Chignolo e che, per motivi di lavoro, gira tutta l'Isola Bergamasca. Il motivo di questo scritto si ricollega ovviamente alla morte di Yara Gambirasio: la sera del 26 novembre, intorno alle 19, l'autore della missiva racconta di essere giunto con la sua auto in via Badeschi e di essersi appartato con una prostituta. Questo il motivo per il quale la lettera non è firmata, sebbene contenga indicazioni precise di luoghi e di orario.
"Mi attribuisco solo un mese di senso di colpa, volevo e dovevo scrivere o parlare dal giorno del ritrovamento. Ho riconosciuto subito in tv il posto, anche se l'avevo visto al buio, ma per conferma con punti di riferimento come il capannone e la discoteca ci sono tornato di giorno e vi assicuro che quel 26 novembre ero lì", scrive il testimone nella lettera, visto che non aveva collegato i fatti fino a quando il corpo di Yara Gambirasio è stato trovato a Chignolo, ossia il 26 febbraio scorso.
Non è la prima missiva giunta alla redazione del giornale di Bergamo: agli inizi di gennaio fu recapitata una lettera anonima che indicava il luogo del ritrovamento, ossia il cantiere Mapello. Dopo qualche settimana, fu indirizzata al Comandante provinciale dei Carabinieri un'altra lettera anonima firmata da un pregiudicato, nella quale si è fatto ancora riferimento al cantiere Mapello, dove avrebbero dovuto essere concentrate le ricerche. A distanza di poco più di un mese dal ritrovamento di Yara, un uomo, che preferisce non svelare la sua identità per motivi personali, racconta di aver visto qualcosa la sera del 26 novembre, tre figure nel campo di Chignolo che non ricorda se maschi o femmine, ma quasi sicuramente ragazzini. L'uomo inoltre aggiunge che se gli inquirenti riuscissero a far parlare la prostituta (una donna di colore, di cui fornisce anche il nome), lei potrebbe confermare ogni cosa; infatti, proprio a causa di quel movimento, i due si spostarono a circa un chilometro dal campo.
Questa la sua testimonianza:
La donna mi ha portato nello spiazzo esattamente di fronte al campo. C'era buio, serata abbastanza fredda e da poco aveva smesso quel mezzo nevischio/pioggia. Avvicinandomi al limite della strada notiamo che non ci sono auto in zona, ma due scooter parcheggiati di traverso: non mi sembrano scooter grandi, da patente, anche se non me ne intendo di moto, sono scooterini da ragazzi. Non ricordo il colore, penso fossero neri, al massimo blu scuro o grigio scuro. C'è un casco a terra e uno sulla sella. Con i fari per pochi secondi ho fatto luce nel campo dove ho visto, anzi abbiamo visto, delle figure che si allontanavano o meglio si addentravano nel campo. Sembravano litigare, o forse scherzavano, e avevano fretta. Ho solo due certezze: che erano tre e che erano le 19 in punto del 26 novembre.
La lettera è composta da tre pagine dettagliate, il racconto sembra verosimile, scritto da un uomo che pare sicuro di ciò che ha visto la sera del 26 novembre. Quella lettera è stata affidata agli inquirenti, che dovranno stabilirne l'autenticità e se possa essere indicativa per le indagini.