Yara Gambirasio inviò sms dalla macchina di Bossetti?
È TgCom a fare il punto sui riscontri degli interrogatori cui è stato sottoposto Massimo Giuseppe Bossetti, sospettato di aver ucciso la giovanissima Yara Gambirasio. L'uomo, che resta in isolamento e non ha ancora potuto ricevere la visita dei familiari, avrebbe infatti dichiarato di ricordarsi con precisione quanto fatto nelle sere del 26 e 27 novembre del 2010 (la data in cui sarebbe avvenuto l'omicidio della ragazzina di Brembate Sopra), spiegando di essere passato per Brembate per incontrare il fratello e recarsi dal commercialista. Stando alla ricostruzione però, "il fratello ammette di vederlo di rado ed il commercialista dichiara di vederlo una volta al mese, per le fatture". Spiega Bossetti a proposito della sua presenza nella zona del centro sportivo: "Passando lì di fronte vidi furgoni con grosse parabole e ne fui attratto". Secondo gli inquirenti però tale circostanza "non corrisponderebbe al vero in quando Yara fu rapita venerdì 26, il padre ne denunciò la scomparsa sabato mattina 27 e il circo mediatico arrivò solo domenica 28".
Gli sms inviati dal cellulare di Yara
Emergerebbero poi altri dubbi legati agli sms inviati dal cellulare di Yara: "Gli orari dei messaggini nelle celle di Ponte San Pietro (quella che copre il centro sportivo di Brembate) sono18.25 e 18.44 mentre il terzo (ore 18.49) è agganciato alla cella di via Natta a Mapello, molto lontano dal tragitto palestra-casa Gambirasio. Secondo gli inquirenti quell'sms potrebbe essere stato inviato a bordo dell'auto di Bossetti. Ma perché salire in macchina con uno sconosciuto?".
La linea difensiva di Bossetti: "Io estraneo ai fatti"
Ricordiamo che l'uomo ha sempre smentito ogni coinvolgimento nella vicenda, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti ed incredulo per i riscontri dei test del Dna (riscontri che peraltro sono sempre stati sconfessati dalla madre, che smentisce la paternità di Guarinoni dei suoi gemelli).