Yara Gambirasio: no all’archiviazione per Fikri, il gip si riserva di decidere

Il giovane Mohamed Fikri è ancora coinvolto nel caso relativo all’omicidio di Yara Gambirasio, la giovane di Brembate Sopra uccisa ormai più di due anni fa mentre faceva ritorno a casa dalla palestra. Il fascicolo relativo all’operaio marocchino, accusato inizialmente per una intercettazione tradotta male, non è stato ancora archiviato. Oggi, al termine dell’udienza presentata a suo nome dal pm Letizia Ruggeri, il gip Ezia Maccora si è, infatti, riservata di decidere. Una prima richiesta di archiviazione era stata presentata già diversi mesi fa ma anche in quel caso il giudice aveva richiesto un supplemento di indagini nei confronti dell’operaio sospettato. La telefonata costata l’arresto a Fikri è stata tradotta da altre persone e le nuove versioni avrebbero confermato l’estraneità dell’uomo. In quelle intercettazioni Fikri non faceva riferimento a Yara Gambirasio, non utilizzava mai il verbo “uccidere”.

A fine febbraio la chiusura delle indagini – Anche il confronto del dna dell’assassino ritrovato sul corpo di Yara, inoltre, dà ragione a Fikri. Ma contro la richiesta di archiviazione del suo fascicolo si è opposta, nei mesi scorsi, anche la famiglia della ragazzina uccisa: i genitori di Yara restano convinti, infatti, della validità della prima traduzione dell’intercettazione. Quella, appunto, che aveva portato all’arresto di Fikri. Oggi in tribunale – l’udienza si è svolta a porte chiuse –Maura Gambirasio, la mamma di Yara, era presente, accompagnata dal suo avvocato e dal consulente della loro famiglia. Mancava invece l’imputato Fikri, rappresentato dal proprio legale Roberta Barbieri. L'udienza si è svolta mentre si avvicina sempre più la data del 26 febbraio, quando saranno chiuse le indagini relative al caso della piccola Yara.