Yara Gambirasio: Fikri non verrà riascoltato dalla Procura di Bergamo
Ricorderete tutti Mohammed Fikri, il tunisino arrestato pochi giorni dopo la scomparsa di Yara Gambirasio. La vicenda che lo riguarda ha dell’incredibile: viene arrestato a bordo del traghetto diretto a Tangeri grazie ad un’azione delle forze dell’ordine che fermarono la nave mentre questa aveva già lasciato il porto di Genova. Ad inchiodarlo il suo lavoro nel cantiere di Mapello, dove i cani molecolari avevano trovato tracce di Yara, e una frase pronunciata dallo stesso tunisino durante una telefonata: “Non l’ho uccisa io, Allah mi perdoni”.
Una frase che si scoprirà, più tardi, essere stata tradotta male dal dialetto tunisino, lingua in cui si esprimeva Fikri con la sua fidanzata e che in realtà voleva significare: “Allah, ti prego fa che risponda”. Una vera cantonata per gli inquirenti, che speravano di aver chiuso il caso e di aver assicurato alla giustizia il killer di Yara Gambirasio: un avvenimento che ha contribuito non poco a far montare la polemica sulle indagini. Qualche giorno fa sul marocchino, attualmente a Tangeri, sono continuate a trapelare indiscrezioni, si tratta d’intercettazioni telefoniche sull’utenza di Fikri, stavolta nell’occhio del ciclone per aver pronunciato la frase: “L’hanno uccisa davanti al cancello”.
Stavolta, la perizia degli inquirenti è stata maggiore e a concordare sulla traduzione sono ben 3 esperti della Procura di Bergamo. Nei giorni scorsi si era ipotizzato che Fikri, di ritorno da Tangeri la settimana prossima, sarebbe stato ascoltato dalla Procura come persona informata sui fatti. Tale possibilità era stata ritenuta valida nonostante il suo datore di lavoro, nel cantiere di Mapello insieme con lui la sera del 26 novembre, avesse garantito che nessuno dei due aveva sentito o notato nulla quella sera.
Benozzo, questo il nome del datore di lavoro di Fikri, ha così commentato “quel cantiere è enorme e, se anche fosse accaduto qualcosa, noi non ce ne siamo accorti.”Nella puntata di ieri di “Chi l’ha visto”, si è appreso che, contrariamente a quanto trapelato durante le indiscrezioni, la Procura di Bergamo non intende risentire il marocchino Fikri in quanto non ritiene, al momento, che dall’incontro possano emergere elementi utili allo svolgimento delle indagini. In effetti, parre che la frase oggetto dell'intercettazione non riguardi Yara. Sulla questione il pm Letizia Ruggeri ha detto:
Quella frase è sottoposta a segreto istruttorio, come peraltro tutta la conversazione, pero' è stata decontestualizzata. Nel suo contesto si spiega'. E' da quando ho firmato la scarcerazione che ritengo che non ci siano elementi su di lui. E nuovi elementi non sono emersi nel corso delle indagini fino ad ora. Quindi non vedo perche' risentirlo.