Yara: Bossetti resta in carcere, anche il Riesame dice no ai domiciliari
Ancora un no per Massimo Giuseppe Bossetti. Anche i giudici del tribunale del Riesame di Brescia hanno detto che il muratore di Mapello presunto assassino di Yara Gambirasio, la ragazzina scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e ritrovata senza vita tre mesi dopo, dovrà restare in carcere. A Bossetti, che è stato arrestato il 16 giugno del 2014 e che da allora si trova dietro le sbarre, non vengono dunque concessi gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Gli avvocati di Bossetti, Paolo Camporini e Claudio Salvagni, avevano chiesto ai magistrati appunto di sostituire la misura di custodia cautelare in carcere con arresti domiciliari e braccialetto elettronico. Secondo la difesa del muratore non c'era pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. “La casa di Bossetti – avevano detto gli avvocati – è in un posto isolato, facilmente sorvegliabile”. È la decima volta che i giudici respingono una richiesta di scarcerazione del muratore accusato dell’omicidio di Yara.
Tensione al processo per l’omicidio di Yara Gambirasio
A Bergamo va avanti il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio. E la tensione resta alta in aula. Anche nell’udienza di ieri ci sono state scintille tra l’accusa e la difesa. Al controesame da parte della pm Letizia Ruggeri al perito della difesa, Vittorio Cianci, Ruggeri ha chiesto quali fossero le competenze e i titoli del consulente, sottolineando che la sua società avrebbe un certificato scaduto. Un'accusa che è stata subito rispedita al mittente da parte del perito. Gli avvocati di Bossetti hanno inoltre accusato la pm di soffermarsi solo sulle competenze dell'esperto e non sulla sostanza e lei da parte sua ha rincarato la dose sottolineato che l'esperto aveva mostrato documenti falsi e dunque per lei privi di valenza scientifica. A quel punto la presidente della Corte Antonella Bertoja ha fermato i lavori e definito “non più sopportabile” il comportamento di pm e difesa.
Ultime notizie sull’omicidio di Yara e il processo a Bossetti
Prima che la presidente della Corte fermasse i lavori nell’ultima udienza del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio si è discusso delle fibre tessili reperite sugli indumenti che indossava la 13enne di Brembate di Sopra al momento del ritrovamento. Già nelle udienze precedenti, ad esempio durante l’audizione del consulente che si è occupato del furgone apparso nelle registrazioni video nei pressi del luogo della sparizione della vittima, Bertoja era stata costretta a interrompere l’udienza. Intanto, in merito alla richiesta di domiciliari per Bossetti, i suoi legali al termine dell’udienza del 26 gennaio davanti al tribunale del Riesame di Brescia avevano detto di aver ribadito che secondo la difesa “la sentenza della Corte d’Assise di Bergamo è carente di motivazioni”. L’ultimo “no” dei giudici alla richiesta di scarcerazione era arrivato poco prima di Natale. Qualche giorno fa, ribadendo l’innocenza di Bossetti, l’avvocato Salvagni aveva anche sostenuto che “chi ha detto che Bossetti è l’assassino di Yara dovrà chiedere scusa”.