Yara: Bossetti interrogato, non risponde. Gli avvocati: “Vogliono che confessi”
Su Massimo Giuseppe Bossetti sono state fatte "inaccettabili pressioni" per costringerlo a confessare l’omicidio di Yara Gambirasio "anche da coloro a cui è affidata la sua custodia". Lo hanno detto agli avvocati del muratore arrestato per il caso della 13 enne di Brembate di Sopra, spiegando le ragioni per le quali l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. "A fronte di un atteggiamento inaccettabile dalla Procura, il signor Bossetti ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere", hanno spiegato i suoi difensori al termine dell'interrogatorio col pm Letizia Ruggeri. "Al signor Bossetti è stato rifiutato di vedere il suo consulente criminologo Ezio Denti".
E' probabile che il pubblico minstero gli abbia sottoposto le novità delle ultime settimane, con il racconto di una presunta testimone che afferma di averlo riconosciuto come uno dei due uomini che pochi minuti prima della sparizione di Yara vide nascosti in una siepe vicino al luogo del rapimento. I legali del muratore arrestato il 16 giugno scorso hanno aggiunto poi che “al signor Bossetti è stato rifiutato di vedere il proprio consulente criminologo Ezio Denti”. Bossetti è già stato interrogato 3 volte nel corso delle indagini. Anche nell'immediatezza del suo fermo, davanti al Pm si era avvalso della facoltà di non rispondere. Bossetti si dichiara innocente e da alcune settimane, non è più in regime di isolamento. I suoi legali Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni attendono ora di fissare, davanti alla Cassazione, l’udienza in cui si discuterà la richiesta della sua scarcerazione, già respinta dal Gip e dal tribunale del Riesame di Brescia.