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Naufragio del Bayesian a Palermo

Yacht affondato a Palermo, spunta l’ipotesi dell’errore umano dietro il naufragio: “Gli oblò erano aperti?”

Secondo quanto riferito dai media inglesi, spunterebbe anche l’ipotesi dell’errore umano tra quelle considerate dagli inquirenti a lavoro per scoprire cosa ha provocato il naufragio del Bayesian a Palermo, mentre continua la ricerca dei sei dispersi.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre continuano le ricerche complesse dei sei dispersi dopo il naufragio del super yacht Bayesian al largo di Palermo, avvenuto domenica scorsa, gli inquirenti sono a lavoro per cercare di capire cosa abbia provocato la tragedia, che ha già fatto un morto. Tra le ipotesi sul tavolo, spunta adesso anche quella dell'errore umano. A parlarne sono soprattutto i giornali inglesi – si ricordi che la maggior parte delle 22 persone presenti su veliero quando è affondato erano proprio di nazionalità britannica, tra cui il tycoon Mike Lynch e il presidente di Morgan Stanley, Bloomer, attualmente tra i dispersi.

Secondo quanto riportato in particolare dal Daily Mail, le autorità italiane starebbero indagando per stabilire se i portelli lasciati aperti dai membri dell'equipaggio del superyacht ne abbiano causato l'affondamento così rapido, in meno di 60 secondi, dopo essere stato colpito da una tromba marina mentre era ancorato al largo della costa di Porticello, come confermerebbe un video ripreso da una telecamera di sorveglianza, e ora nelle mani degli inquirenti.

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Il che potrebbe spiegare anche perché l'albero maestro è rimasto integro così come lo scafo. L'obiettivo degli inquirenti sarebbe quello di capire se l'equipaggio dello yacht ha chiuso i portelli di accesso all'imbarcazione prima che la tempesta la colpisse, verificando se siano state prese misure appropriate, date le previsioni di maltempo durante la notte.

Ancora, secondo quanto ricostruito dal Financial Times, il Bayesian potrebbe essere affondato per un errore del comandante James Catfield, che risulta tra i 15 sopravvissuti e che ieri è stato interrogato per due ore, con i fari puntati sulla chiglia mobile del veliero, che può portare all'abbassamento fino a 10 metri di profondità. E viene riferito che il documento di Perini Navi, il costruttore dell'imbarcazione, fornisce le dimensioni della chiglia in posizione sollevata (4,05 metri) e in posizione discesa (9,83 metri): se la deriva fosse stata abbassata completamente, lo yacht avrebbe avuto maggiore stabilità.

Tra le altre ipotesi considerate nelle ultime ore, ce ne è una secondo quale far inabissare la barca potrebbe essere stato un muro d'acqua che ha sollevato l'imbarcazione da poppa e l'ha spinta sott'acqua. Oppure il problema potrebbe essere stato l'ancoraggio in rada con l'allarme meteo.

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