Wikileaks: pena di morte per Bradley Manning, la talpa che fornì i cable ad Assange
La gola profonda di Wikileaks, il soldato americano Bradley Manning, potrebbe essere condannato a morte oppure all'ergastolo per “collusione con il nemico” dalla giustizia militare statunitense. Sono 22 i nuovi capi d'accusa che pendono sulla testa del ventenne che, per protesta contro le stragi di civili condotte da alcune frange dell'esercito americano in medio-oriente, divulgò video e documenti riguardanti le attività militari nelle zone calde del mondo. Famoso il video di alcuni civili, tra cui un fotoreporter, uccisi da un elicottero Usa perché scambiati per insorgenti.
L'accusa di collusione con il nemico è punibile con la pena capitale nel diritto militare americano, anche se i procuratori che portano avanti l'inchiesta contro il soldato – rinchiuso in cella da quasi un anno e sorvegliato a vista per evitare che si tolga la vita – hanno dichiarato che non è nelle loro intenzioni richiederla. Il giovane di appena 23 anni, però, rischia di non uscire mai da galera: se riconosciuto colpevole, sarà punito con l'ergastolo.
Bradley Manning è l'unica persona attualmente sotto inchiesta per le fughe di notizie che hanno portato alla ribalta mondiale Wikileaks e il suo creatore, Julian Assange. Quest'ultimo, infatti, dovrà subire un processo per stupro in Svezia, ma non è perseguito per crimini inerenti alla sua attività web. Manning è sottoposto a una perizia psicologica psichiatrica che sta ritardando l'inizio delle udienze preliminari. L'avvocato del soldato ha presentato una denuncia contro le condizioni di detenzioni a cui è sottoposto il giovane, richiedendo la fine del regime di isolamento e di sorveglianza continua.
Julian Assange, nel frattempo, ha presentato domanda di appello contro la decisione dei giudici inglesi di concedere l'estradizione in Svezia per il suo processo. Il timore più volte ribadito dal fondatore di Assange è che il trasferimento in Svezia possa essere soltanto l'anticamera per la domanda di estradizione negli Stati Uniti, dove potrebbe subire lo stesso trattamento riservato a Bradley Manning. Assange ha più volte dichiarato di sentirsi minacciato di morte dagli Stati Uniti.