West Nile, Pregliasco spiega a Fanpage rischi e sintomi del virus trasmesso dalle zanzare
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"Il virus West Nile è presente in alcune regioni del Nord Italia, cosa che in un contesto di globalizzazione inquieta. Tuttavia, solo nello 0,1% dei casi è mortale". Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, ha spiegato così a Fanpage.it quali sono i rischi legati alla cosiddetta febbre del West Nile, di cui si è tornato a parlare nel nostro Paese negli ultimi giorni.
Si è infatti verificato nei giorni scorsi il decesso di un 83enne veneto per una grave forma di encefalite dopo essere risultato positivo al virus e un altro 62enne è ricoverato con gli stessi sintomi all'ospedale di Piove di Sacco, sempre in Veneto.
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Prof. Pregliasco, quanto ci dobbiamo preoccupare dopo questi casi di West Nile?
"Si tratta di un virus conosciuto da molti anni, presente in alcuni contesti rurali, ma dal 1999 si è visto in giro per il mondo. Anche in Italia c'è da un po' in diverse regioni, soprattutto al Nord perché è un virus che si trasmette attraverso le zanzare, anche le nostre, e trova serbatoi negli uccelli e nei mammiferi. In questo contesto di globalizzazione è diventato un qualcosa che inquieta".
Quanto è pericoloso?
"Il 75% delle persone che vengono contagiate non ha praticamente nulla, sono asintomatiche, il restante 25% ha una forma simil influenzale e solo l'1% ha encefaliti imponenti e meningiti. Ha una sua ampia diffusività e in questo momento, secondo me, è necessario in alcune regioni d'Italia fare esami sul sangue dei donatori per escludere rischi".
Tuttavia, c'è stato nei giorni scorsi un morto in Veneto…
"Ribadisco che è una patologia non grave nella maggior parte dei casi ma ha comunque un rischio: la statistica ci dice che nell'1% dei casi si manifesta come meningite gravi e nello 0,1% può portare al decesso del paziente, soprattutto se fragile, come nel caso dell'83enne di Padova. Non se ne è parlato molto ma che anche in Italia è subentrata in modo occulto e si è fatta già sentire".
Quali sono i sintomi da tenere d'occhio?
"La gran parte è asintomatica, poi molti hanno forme simil-influenzali e infine ci può essere un interessamento neurologico che può portare a confusione e difficoltà cognitive".
Come viene curato?
"La cura non esiste, non c'è una terapia precisa ma si interviene sull'encefalite fino alla guarigione".
Cosa devono fare le Regioni in cui è ne è stata riscontrata la presenza?
"È importante la bonifica e l'uso di disinfettanti per togliere il vettore".