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Vuole i contributi sociali e minaccia di morte l’assessore: condannato al carcere

Accade a Spinea, in provincia di Venezia dove Pietro Pulvirenti percepiva un contributo di 250 euro, ma ne ha perso il diritto quando non ha partecipato più al programma di recupero rivolto agli alcolisti.
A cura di Redazione
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Laura Rosanova.
Laura Rosanova.

Voleva un contributo di cui non aveva diritto e, per aggiudicarselo, ha minacciato l'assessore ai servizi sociali. È accaduto a Spinea, in provincia di Venezia, dove Pietro Pulvirenti, 43 anni, è stato riconosciuto colpevole di tentata estorsione e violenza o minaccia a pubblico ufficiale. La condanna è di un anno e mezzo di reclusione ed è stata "scontata" in ragione del rito abbreviato. Secondo la sentenza, emessa dal giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Roberta Marchiori, l'uomo pretendeva da Laura Rosanova, assessore ai servizi sociali del Comune di Spinea, un contributo sociale a cui non aveva evidentemente diritto. La vittima si è costituita parte civile, chiedendo un risarcimento simbolico di un euro che il gup le ha accordato. Con l'assessore si è costituita parte civile anche Stefania Rossini, responsabile del settore Servizi sociali del Comune di Spinea e vittima delle stesse minacce subite dall'assessore. A Rossini il gup ha accordato un rimborso di cinquemila euro.

Da marzo a luglio 2015 Pulvirenti si è recato presso gli uffici del Comune pretendendo il contributo di 250 euro che aveva precedentemente percepito e a cui non aveva più diritto, non essendosi sottoposto al programma di riabilitazione e recupero degli alcolisti. L'assessore aveva spiegato all'uomo la necessità di seguire il programma di recupero, ma aveva ricevuto in risposta soltanto minacce di morte. Successivamente Pulvirenti ha contattato telefonicamente l'assessore, proseguendo nelle sue richieste e minacce. È a questo punto che la vittima ha sporto denuncia. Le numerose testimonianze dei dipendenti del Comune e successivi accertamenti hanno permesso agli inquirenti di

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