“Volevo solo spaventarle”: cosa ha detto l’uomo che ha investito la moglie e ucciso l’amica a Catania
“Volevo solo spaventarle”, così Piero Maurizio Nasca si è difeso ieri, 13 giugno, davanti alla Giudice per le indagini preliminari di Catania, Marina Rizza, durante l’udienza di convalida del fermo.
Nella mattinata di oggi, la gip ha convalidato il fermo nei confronti dell'uomo e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio e tentato omicidio aggravati.
Nella giornata di sabato, infatti, Piero Maurizio Nasca ha investito la moglie Anna Longo, 56 anni, e l’amica della donna, Cettina De Bormida, 69, ferendo la prima e uccidendo la seconda.
I tre si trovavano nella periferia a sud di Catania, lungo la Strada Ottava, nei pressi della clinica medica specializzata presso la quale Nasca era in cura dallo scorso giugno per una fragilità psicologica.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo, 52 anni, avrebbe volontariamente travolto con la propria macchina la moglie e l’amica, che si stavano allontanando a piedi.
Anna Longo, infatti, aveva deciso di porre fine alla relazione con il marito e gli avrebbe comunicato in quell’occasione che non sarebbe tornata a casa insieme a lui. Probabilmente l’amica si trovava in quel momento al suo fianco proprio per supportare la donna nella sua decisione.
Secondo un copione che siamo ormai purtroppo abituati a conoscere, frutto della mentalità per la quale la donna-moglie rientrerebbe di fatto tra le “proprietà” del marito, Nasca non ha accettato la decisione di Longo, reagendo con la violenza.
Il 52enne ha quindi dato gas e ha colpito con la sua auto le due donne che si allontanavano. Non c’è stato nulla da fare per Cettina De Bormida, conosciuta da tutti come “Cetty”: la 69enne, originaria di Centuripe (Enna) è morta sul colpo.
Anna Longo, invece, è rimasta ferita ed è stata trasportata all’Ospedale San Marco di Catania; non si trova in pericolo di vita. È stata proprio la donna, mentre veniva portata via dai sanitari, a indicare l’uomo come colpevole del femminicidio.
Nel corso degli ultimi giorni Nasca ha consegnato agli inquirenti versioni altalenanti: sabato, dopo aver chiamato la polizia, in un primo momento ha confessato la propria colpevolezza. L’uomo avrebbe inoltre chiesto agli agenti quali fossero le condizioni delle due donne, manifestando soddisfazione di fronte alla notizia della morte di De Bormida.
Secondo Nasca, infatti, l’amica della moglie si “sarebbe meritata” una tale fine, poiché ritenuta “colpevole” di aver spinto la donna a lasciare il marito.
Nella mattinata di ieri, però, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, ha ritrattato la confessione, cambiando versione dei fatti: “Non era mia intenzione uccidere nessuna delle due, volevo solo spaventarle”, ha sostenuto.
Davanti al Tribunale di Catania l’uomo ha anche parlato del tentativo di suicidio nel 2022, in seguito al quale era stato prima ricoverato per un Trattamento sanitario obbligatorio (TSO) per poi essere inserito in un percorso di terapia farmacologica, presso la clinica psichiatrica davanti alla quale si trovava proprio quel sabato.
“Sabato i tre sono andati insieme in una struttura medica specializzata dove l'uomo dal giugno dello scorso anno era in cura per una fragilità psicologica – spiega il legale dell’uomo, Fabio Presenti, all’uscita dell’udienza – Quando le due donne gli hanno detto che sarebbero andate via con un amico ha avuto un blackout mentale e le ha travolte. Poi ha fatto marcia indietro e quando si è reso conto di quello che aveva fatto ha chiamato la polizia. Ho chiesto l'acquisizione delle cartelle mediche per valutare le sue reali condizioni di salute”.
L’uomo era già sotto processo per atti di violenza nei confronti della moglie. Anna Longo, infatti, lo aveva denunciato nel 2018 per violenza, maltrattamenti e reati contro il patrimonio, e la vicenda aveva portato all’emissione dell’ammonizione da parte del Questore.
Si tratta dell’ennesimo, solo l’ultimo in ordine cronologico, caso di femminicidio: secondo il report settimanale pubblicato sul sito del Viminale in data 12 giugno, nell’arco di tempo tra il 1 gennaio e l’11 giugno 2023 sono stati registrati 54 omicidi di donne, di cui 43 uccise in ambito familiare/affettivo.