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“Volevano 1500 euro per far entrare mio figlio nell’Esercito”: come funzionava il sistema per truccare i concorsi

Le indagini sul Centro Studi Galotta sono scattate dalla denuncia di una donna che ha spiegato di aver ricevuto la proposta di pagare 1.500 euro per far superare le visite mediche al figlio e farlo così arruolare nell’Esercito. Fortunatamente non si sarebbe concretizzato nessun caso riconducibile all’arruolamento. Le indagini del Tribunale di Potenza, che hanno portato a sette arresti, si sono concentrate su altri concorsi pubblici.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Il Centro Studi Galotta è finito nel mirino della Guardia di Finanza di Potenza che ha indagato per associazione a delinquere: si tratterebbe di un vero e proprio sistema finalizzato a far ottenere titoli di studio e abilitazioni professionali in modo completamente illegale. Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, mentre sarebbero oltre 100 le persone – come precisano le Fiamme Gialle – che si sarebbero rivolte agli indagati per ottenere certificati falsi di corsi di formazione e superare così i concorsi pubblici. Ma come è iniziata l'indagine sul Centro Studi Galotta?

Le indagini della Guardia di Finanza sarebbero partire dopo la denuncia presentata da una donna che sosteneva di essersi recata al Centro per ricevere – come riporta il Tribunale – informazioni sui corsi di formazioni e certificati che venivano erogati lì e che sarebbero serviti per concorsi pubblici. In particolare che sarebbero serviti per l'arruolamento del figlio nell'Esercito italiano. Qui i due indagati ai vertici del Centro Studi Galotta avrebbero proposto alla donna – come spiegato nella querela presentata – di pagare una somma di 1.500 euro, così da garantire al figlio il superamento delle visite mediche necessarie per il concorso pubblico e l'arruolamento militare di volontario in ferma iniziale (V.F.I) nell'Esercito. Ma come potevano garantire il superamento?

I due indagati avrebbero detto alla madre del giovane di conoscere un membro della commissione: il loro contatto gli avrebbe garantito il superamento della prova. Sarebbero stati sicuri – stando a quanto riferito dalla donna – tanto che le avrebbero chiarito che il pagamento dei 1.500 euro poteva avvenire dopo la pubblicazione dell'idoneità. Durante le indagini la Procura sarebbe riuscita a risalire al nome del "contatto" in commissione medica d'appello per i concorsi che si tengono a Roma, ma nessun accertamento degli inquirenti avrebbe potuto accertare il collegamento dell'uomo con il Centro.

Dalle intercettazioni è emerso che al Centro arrivavano richieste di informazioni sui concorsi per entrare nell'esercito: i corsi di formazione erano anche sponsorizzati sulla pagina social ma per fortuna "non è stato rilevato nessun caso realmente concretizzatosi e riconducibili al Centro studi" sotto indagine. Come precisa il Tribunale di Potenza, la querela della donna però ha fatto scattare la indagini della Guardia di Finanza che si è poi concentrata su altri concorsi pubblici (come quelli scolastici) trovando materiale e prove – che verranno poi accertate in un eventuale processo – che hanno portato a sette arresti.

Le indagini poi si sono concentrate su altri concorsi: il Centro Studi Galotta avrebbe aiutato anche alcuni suoi clienti per ottenere l'attestazione di qualifica professionale O.S.S., "inducevano in errore gli addetti" anche di Regione Campania "preposti al rilascio dell’attestato". Riusciva a ingannare la firma del loro cliente facendolo risultare frequentante "del corso di formazione nei giorni in cui erano previste lezioni in aula ed il completamento delle ore di stage previste presso le strutture sanitarie accreditate". In poco tempo garantivano l'attestato al cliente.

In un caso hanno addirittura permesso a un loro cliente di ottenere una laurea in "Scienze dell'educazione e della formazione", ingannando questa volta l'Università E-Campus: il Centro avrebbe garantito il superamento della prova d’esame (sostenuta in modalità on-line) di ‘Storia Contemporanea'. E ancora: in altri casi riuscivano a truccare le graduatorie di circolo e di istituto di III fascia per il personale A.T.A. del triennio 2024-2027. Come? "Inducendo in errore i funzionari preposti all’inserimento dei singoli candidati nel medesimo elenco" e attribuendo loro "un punteggio maggiorato in seno alla predetta graduatoria ed, in via potenziale, dalla selezione in modalità anticipata rispetto a soggetti più titolati, con pari danno per la pubblica amministrazione".

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