Voghera, l’ospedale nega la pillola a due ragazze 20enni: polemiche
Due giovani ventenni si sono viste negare l'accesso al reparto di ginecologia dell'ospedale di Voghera perché avevano chiesto la pillola del giorno dopo. Le giovani, nel timore di una gravidanza non desiderata dopo un rapporto sessuale non protetto, si sono recate al locale pronto soccorso per farsi prescrivere il farmaco. Ma un'infermiera, per motivi etici (come si sarebbe lei stessa giustificata), non ha voluto farle passare. Le ragazze hanno denunciato l’episodio alla dirigenza sanitaria che ha aperto un'inchiesta, mentre l'infermiera assicura: “Non le ho assolutamente minacciate, ma solo cercato di convincerle a rinunciare e a salvare così vite umane – riferisce l'agenzia Ansa – L'ho fatto per motivi di coscienza, non religiosi”. In seguito, sono partite segnalazioni alla direzione dell’Azienda, a Pavia. “A Voghera non è arrivata nessuna comunicazione riguardo l’accaduto”, spiega il direttore sanitario dell’ospedale, Luigina Zambianchi. “Senza entrare nel merito della vicenda, stando alle mie conoscenze della materia legale, il quadro giuridico generale indica che il dipendente può esercitare il suo diritto di obiezione solo nei casi previsti dalla legge. Nell’utilizzare la pillola del giorno dopo, non si compie un’interruzione di gravidanza — sottolinea Zambianchi —. Quindi, non è materia di obiezione. Sempre in linea di massima poi, deve prevalere l’interesse del paziente”. L’infermiera però si dice convinta di aver agito per il meglio. “Anche noi infermieri abbiamo un codice etico – dice – e il dovere di dialogare se lo riteniamo opportuno”.