Vo’ Euganeo, chiuso il bar della prima vittima italiana del Covid: viola le norme anti-contagio
Chiude la "Nuova Locanda al Sole" di Vo' Euganeo, il bar frequentato anche dalla prima vittima italiana del Covid, Adriano Trevisan, morto a 77 anni a febbraio del 2020 dopo un ricovero in terapia intensiva. Il locale è stato chiuso dai Carabinieri questa sera e il proprietario sanzionato. La misura è scattata durante uno dei controlli sulla protesta degli esercenti contro i Dpcm, alla quale ha preso parte anche il locale nel Comune della provincia di Padova. Proprio quel locale, la "Locanda al Sole", era stato indicato come uno dei possibili luoghi focolaio del Coronavirus a Vo' Euganeo, epicentro del contagio in Veneto durante la primissima fase dell'epidemia. In quel bar Trevisan e l'amico Renato Turetta, anch'esso deceduto dopo essere risultato positivo al Covid-19, si incontravano ogni sera per giocare a carte.
La protesta dei ristoratori con #ioapro
Poche le adesioni in Veneto, e qualche multa come nel caso del bar di Vo', per l’iniziativa #Ioapro organizzata da ristoratori e baristi come forma di protesta contro le chiusure imposte dai vari Dpcm del governo per arginare la pandemia di Coronavirus. Nella regione hanno aderito un centinaio di locali tra cui appunto la "Nuova Locanda del Sole". E oltre al Veneto, anche nelle altre regioni i vari appelli alla disubbidienza hanno raccolto più adesioni simboliche che di fatto. Le maggiori organizzazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, hanno stigmatizzato la protesta, mettendo in guardia dai rischi dell'illegalità e ne hanno preso le distanze, annunciando per lunedì un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, al quale presenteranno "un piano per la ripartenza".