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La morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello

Viviana Parisi, si cercano tracce di Dna sugli abiti ritrovati: nuovo sopralluogo a Caronia

In attesa delle autopsie sui resti delle due salme di Viviana Parisi e del figlio Gioele, la polizia scientifica di Palermo ha avviato indagini di carattere genetico-forense sugli indumenti indossati dalla deejay 43enne ritrovata senza vita undici giorni prima del ritrovamento del figlio. In particolare si cerca di estrarre del materiale genetico alla ricerca di un possibile dna.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le ricerche e il ritrovamento dei corpi senza vita di Viviana Parisi e del figlio Gioele, ora è il momento dei periti e delle analisi scientifiche i cui risultati potrebbero dare una svolta alle indagini sulla delicata vicenda dell’allontanamento e della morte della dj 43enne e del figlioletto di 4 anni, ritrovati cadavere in una zona impervia di Caronia, nel Messinese, dove erano giunti dopo essersi allontanati a seguito di un incidente stradale sulla vicina autostrada Palermo Messina. Oltre ai risultati delle autopsie sui resti delle due salme, alcune risposte potrebbero arrivare in particolare dagli esami sugli abiti ritrovati.

Un compito quest’ultimo che spetta alla polizia scientifica di Palermo che ieri pomeriggio ha avviato il suo lavoro sugli indumenti indossati dalla deejay ritrovata senza vita lo scorso 8 agosto sotto un traliccio nei boschi, undici giorni prima del ritrovamento del figlio di 4 anni. Alle delicate fase dell’analisi era presente anche il medico legale incaricato dalla Procura di Patti, Elvira Ventura Spagnolo, che ha eseguito gli esami su una campionatura. In particolare si cerca di estrarre del materiale genetico alla ricerca di un possibile dna di altre persone sugli abiti in modo da poter confermare o escludere la presenza di altri sul posto.

"Abbiamo fatto dei prelievi al fine di effettuare delle successive indagini di carattere genetico-forense. Quindi l'estrazione di Dna per capire intanto la tipologia di materiale presente sull'indumento. E a quel punto viene individuato se si tratta di materiale di natura umana e si estrae il Dna" ha spiegato il medico legale all'Adnkronos, aggiungendo: “Bisogna considerare che essendo un indumento indossato da un cadavere in avanzato stato di putrefazione può essere intriso di materiali putrefattivi e quindi il Dna può essere deteriorato, dunque non necessariamente la sua estrazione può essere agevole". Intanto nuovi possibili reperti si cercano sul luogo del rinvenimento dei corpi di madre e figlio. Nella mattinata di oggi infatti gli inquirenti svolgeranno un nuovo sopralluogo tra i boschi di Caronia in quell’area in cui giacevano i corpi di madre a e figlio a circa 300-400 metri di distanza in linea d'aria l’uno dall’altro.

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