Le ultime notizie sul ritrovamento di Gioele Mondello, figlio di Viviana Parisi. I resti ossei trovati a Caronia, a 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo, potrebbero appartenere al piccolo Gioele scomparso lo scorso 3 agosto insieme alla madre Viviana Parisi, la dj trovata morta vicino a un traliccio poco distante. Trovate nei boschi delle scarpette blu: il padre le ha riconosciute, sono quelle che indossava il bimbo. Si attende l'esame del Dna per avere la conferma definitiva, ma il pm Angelo Cavallo ha spiegato che ormai non ci sono dubbi. I resti sono compatibili con un bambino dell'età di Gioele. Il Procuratore: "Il corpo del bimbo non è mai stato spostato. Al limite l'ipotesi è che gli animali siano intervenuti e abbiano operato una dispersione dei resti".
- Il procuratore: "Su morte di Gioele sono aperte tutte le ipotesi" 20 Agosto
- Oggi prelievo Dna per il padre di Gioele, tra domani e sabato l'autopsia 20 Agosto
- Gioele Mondello ritrovato, la conferma del Procuratore 19 Agosto
- Il giallo di Viviana Parisi e del figlio Gioele, le tappe del caso 19 Agosto
- Ultime notizie sul giallo di Caronia, trovati resti ossei: potrebbero appartenere a Gioele Mondello 19 Agosto
Viviana Parisi, si indaga su due certificati medici dell'ospedale
La procura di Palmi ha disposto accertamenti su due referti medici di Viviana Parisi fatti dall'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Secondo quanto riporta Repubblica, i due certificati dimostrerebbero che la dj scomparsa e trovata morta nelle campagne di Caronia (Messina) soffriva di paranoia e crisi mistiche. i due documenti risalirebbero uno alla metà di marzo e l'altro ala fine giugno. Gli accertamenti servirebbero a chiari l'ipotesi del suicidio vero cui protende la Procura mentre la famiglia propone la versione alternativa della caduta".
Daniele Mondello: "Viviana non si è uccisa e non ha ucciso Gioele"
"Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo" lo scrive su Facebook Daniele Mondello, il padre di Gioele, che ha postato anche un video sembra mostrare un cameraman che sta riprendendo il cammino di un militare per realizzare, probabilmente, un ‘video di copertura' per servizi di un telegiornale o di una trasmissione televisiva. "Questo video me l'hanno mandato. Non so cosa pensare. Lo stavano cercando così a mio figlio?" ha commentato l'uomo.
Legale dei Mondello: "Viviana caduta da traliccio mentre cercava Gioele"
"Viviana è caduta dal traliccio perché cercava Gioele tra i boschi”, è la ricostruzione dell’avvocato Claudio Mondello, legale e anche cugino del padre di Gioele. "Viviana Parisi non si è uccisa e non ha ucciso Gioele”, sostiene l'avvocato, la sua morte così come quel del piccolo sarebbero frutto di una serie di tragiche fatalità che hanno trasformato una giornata di evasione dalla routine quotidiana in un dramma. Lo sostiene Claudio Mondello, il legale e anche cugino del padre di Gioele.
Prelevato il dna di Daniele Mondello, padre di Gioele
È stato eseguito il test del dna su Daniele Mondello: il papà di Gioele ha appena lasciato la caserma Calipari di Messina dove si trova la polizia scientifica. Prelevato il Dna anche su Luigino Parisi, il suocero. Servono per la comparazione con i resti umani del bambino.
Daniele Mondello ha riconosciuto le scarpine blu trovate accanto al corpo: erano di suo figlio Gioele
Daniele Mondello, padre di Gioele, ha riconosciuto le scarpine blu trovate nelle vicinanze dei resti come quelle indossate dal figlio il giorno della scomparsa. Le scarpe, insieme a una magliettina, sono state rinvenute ieri nei pressi del corpicino non lasciano spazio a dubbi. Il cadavere di Gioele, si trovava a qualche centinaio di metri di distanza da quello della madre, in una zona che da 16 giorni veniva battuta dalle forze dell'ordine.
Il procuratore: "L'omicidio-suicidio resta tra le piste che stiamo seguendo"
L'omicidio-suicidio resta tra le ipotesi seguite dalla procura di Patti per spiegare la morte di Viviana Parisi. "Noi stiamo procedendo – ha detto il procuratore Angelo Cavallo – per questo tipo di reati; questi reati rimangono ancora iscritti, naturalmente a carico di ignoti, ma è chiaro che sono queste le ipotesi". Il pubblico ministero ha aggiunto che nelle campagne di Caronia "c'è stato un intervento successivo degli animali sull'effetto dispersione, o al momento dei fatti o successivamente". Cavallo ha annunciato la nomina di nuovi esperti per l'autopsia, ma "non prima di sabato prossimo, anche dopo…". "Mi auguro che dagli esami dei resti – ha aggiunto – si possano capire tante cose".
Il pm: "Bimbo mai spostato, semmai resti dispersi dagli animali"
"Il corpo del bimbo non è mai stato spostato. Al limite l'ipotesi è che gli animali siano intervenuti e abbiano operato una dispersione dei resti. Non ho mai parlato di uno spostamento del corpo a opera di chiunque". Lo ha detto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che coordina l'inchiesta sulla morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello. "Occorre ancora capire e appurare" come quei resti siano arrivati dal traliccio al luogo in cui sono stati trovati. Per i magistrati Viviana e Gioele sarebbero morti nello stesso posto.
Il Procuratore: "Dai consulenti una pista su cui lavorare"
"Certo che abbiamo una pista, i consulenti ci hanno dato da subito delle indicazioni su cui stiamo lavorando. Noi non aspettiamo i 90 giorni per avere i risultati scritti della consulenza dei nostri periti. Loro ci dicono immediatamente quello che, secondo loro, è successo. Già ce lo hanno detto. E posso dire che loro delle certezze le hanno a loro modo comunicate, riservandosi all'esito di accertamenti, in particolare di quelli istologici. Ma una pista, una lettura chiara degli avvenimenti già c'è stata data". A dirlo il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, davanti alle telecamere di Rainews24. Nel pomeriggio il papà di Gioele si recherà alla polizia scientifica di Messina per il riconoscimento degli indumenti del piccolo Gioele.
L'ex carabiniere che ha trovato i resti: "Sono convinto che mi abbia guidato Gioele"
"Sono convinto che mi abbia guidato Gioele". Parla Giuseppe Di Bello, l'ex carabiniere di Capo d'Orlando che ieri ha trovato i poveri resti del corpicino straziato nelle campagne di Caronia. Dopo sedici giorni di ricerche da parte di droni, cani e corpi speciali, è stato un volontario armato di falcetto a fare la triste scoperta. Ieri aveva detto poche ore dopo il ritrovamento: "L'ho trovato dove altri non hanno cercato". Oggi afferma: "Mi sono immedesimato in un bambino di 4 anni, che è lì, la mamma non dà segni di vita e appena arriva il buio non va verso l'alto, ma insegue la luce, quella del tramonto, della luna, o le luci che si intravedono a Caronia". L'ex carabiniere racconta di avere percepito un "odore non gradevole. Andavo avanti e indietro, ma lo sentivo solo lì. Ho alzato i rami e ho visto che c'era parte di un corpo". I cani molecolari? "È difficile per loro entrare e operare tra questi arbusti così fitti". "Penso che Gioele abbia accompagnato i miei passi. Sono padre e nonno capisco cosa sta provando la famiglia. Da quindici giorni avevo un magone, volevo andare… la sera prima è stata mia moglie alla fine a dirmi: ‘perché non vai, tu sei bravo, conosci i boschi… puoi dare un contributo…'. E così sono andato".
Il marito di Viviana Parisi: "Non era in cura, non seguiva terapie e non aveva soldi con sé"
"Viviana non era in cura non seguiva alcuna terapia: ha soltanto preso per 4 giorni 2 pillole e poi ha smesso lei, di sua volontà" e "non aveva con sé alcun bancomat e né i 500 euro come è stato scritto". Lo dice Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele.
Il procuratore: "Mi auguro di tutto cuore che dai resti di Gioele si possano capire molte cose"
"Mi auguro di tutto cuore che dai resti di Gioele si possano capire molte cose, non dobbiamo disperare. A volte anche da pochi resti si possono capire molte cose". Lo ha detto il procuratore capo di Patti Angelo Vittorio Cavallo parlando dei resti trovati ieri a Caronia. Per questo motivo stanno chiamando "altre professionalità". “Con ogni probabilità il corpo del bambino è stato trascinato qui solo di recente, altrimenti non si spiegherebbe perché il suo corpo sia stato trovato smembrato: in una zona la testa e gli indumenti, in un’altra il tronco senza arti”, così lo stesso procuratore al Giornale di Sicilia: “Abbiamo delle ipotesi su quanto sia successo – continua Cavallo – se ne sono rafforzate alcune mentre ne abbiamo scartate delle altre. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari. In questo momento ci dobbiamo stringere attorno a questa famiglia, a questo bambino. Ringrazio tutte le persone, che a qualunque titolo hanno contribuito alle ricerche. Ora dobbiamo lavorare come abbiamo fatto finora ed andare a fondo a questa triste storia”.
"Il tragitto fatto da Viviana Parisi e dal figlio Gioele, il 3 agosto scorso, da casa al momento dell'incidente, sulla A20, riteniamo che sia stato tutto accertato. Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali, delle immagini in cui la signora usciva di casa col bambino in perfetta salute, le immagini di Sant'Agata di Militello che ci dicono che il bambino era vivo dentro l'auto con la madre", così ancora Cavallo. "Riteniamo con buona approssimazione – ha aggiunto – che l'uscita dall'autostrada fosse dovuta alla necessità di fare carburante perché in auto c'era poca benzina. E sono attendibili i e testimoni che vedono madre e figlio erano insieme e vivi dopo l'incidente stradale sulla Palermo-Messina". Secondo il Procuratore di Patti i testimoni del Nord che hanno raccontato di avere visto Viviana Parisi con il figlio Gioele subito dopo l'incidente sulla A20 Messina-Palermo "sono perfettamente attendibili". Erano stati loro a raccontare al magistrato che il bambino "era vivo" dopo il sinistro.
Dj morta e Gioele, pm: "Dobbiamo valutare il possibile percorso di madre e figlio"
"Oggi il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi", ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo. "Si devono valutare – ha aggiunto – i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c'è questo lavoro iniziale da fare. La zona dove abbiamo rinvenuti i resti – ha sottolineato il magistrato – percorrendo 50-60 metri di boscaglia si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio, ma è un'area con vegetazione fitta. Tra i due luoghi in linea d'aria c'è una distanza di circa 300 metri".
Il procuratore: "Su morte di Gioele sono aperte tutte le ipotesi"
"Non è escluso" che "la madre e il figlio", Viviana Parisi e il piccolo Gioele "siano morti nello stesso punto". Lo ha detto il Procuratore capo di Patti Angelo Vittorio Cavallo arrivando in Procura. "Tutte le ipotesi sono aperte. O una morte contestuale o una morte in momenti separati, dobbiamo verificarlo. Le emergenze più importanti arriveranno dagli accertamenti medico-legali", ha aggiunto. Il Procuratore ha aggiunto che il bambino potrebbe essere stato trascinato da animali selvatici in più punti e che sulla sua morte sono aperte tutte le ipotesi. "Questa mattina ci sarà il riconoscimento da parte del padre degli oggetti ritrovati sul posto. Gli avevo chiesto di farlo già ieri, ma ha preferito seguire le spoglie di quello che riteniamo sia il figlio e abbiamo rispettato questa esigenza", ha aggiunto Cavallo.
Il certificato medico di Viviana Parisi, psichiatra: "Patologia non vuol dire per forza omicidio-suicidio"
Negli ultimi giorni, in riferimento al giallo di Caronia, si è parlato anche del certificato medico trovato nell’auto di Viviana Parisi datato 17 marzo. Un certificato che fa riferimento a paranoia e crisi mistiche. Cosa vuol dire? Di cosa soffriva la dj morta nei boschi di Caronia? Risponde attraverso il Corriere della Sera Giancarlo Cerveri, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda SocioSanitaria di Lodi. “La paranoia è un disturbo del pensiero che governa la vita mentale della persona che crede reali determinati pensieri”, ha spiegato il professore, parlando di convinzioni di tipo delirante che possono riguardare sé o gli altri. Lo psichiatra parla di “delirio mistico”, l’idea di essere in missione per conto di Dio, disturbo per il quale esistono terapie efficaci. “Come patologia psichica è un sintomo riconosciuto e riguarda persone che soffrono di disturbi deliranti in cui la tematica religiosa diventa incrollabile e inaccessibile alla critica, producendo un impatto sulla vita della persona profondamente marcato”, spiega lo psichiatra. L’adesione ai movimenti religiosi non sarebbe qualcosa che fa parte del delirio mistico, ma è conseguenza dell’insicurezza e della fragilità di alcune persone. Per Cerveri, la patologia psichiatrica non vuol dire per forza omicidio-suicidio: “Il fatto che esista una patologia psichiatrica non necessariamente implica un nesso di causa con gli eventi. Dal punto di vista epidemiologico persone che soffrono di una patologia psichiatrica sono spesso vittime di violenza piuttosto che autori di violenza”, spiega il professore. In assenza di prove è anche possibile che la patologia psichiatrica abbia esposto la dj a una condizione di rischio maggiore: “È possibile che dopo il piccolo incidente Viviana Parisi si sia molto spaventata e possa aver iniziato ad avere comportamenti incoerenti e irrazionali che l’hanno messa in una situazione di maggior pericolo. Inoltre l’infanticidio è in genere commesso nelle fasi successive al parto ed è molto raro quando i figli sono un po’ più grandi”.
Lo sfogo del papà di Gioele: "Per trovarlo 5 ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 esperti"
"Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia". Lo scrive su Facebook Daniele Mondello, papà di Gioele e marito di Viviana Parisi, dopo il ritrovamento nelle campagne di Caronia dei resti che quasi con certezza appartengono al figlio. "Nonostante il dramma che mi ha travolto – scrive – trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato". "Viviana e Gioele – conclude- vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!".
Oggi prelievo Dna per il padre di Gioele, tra domani e sabato l'autopsia
Prelievo del Dna per Daniele Mondello oggi per comparare i dati con i resti del bambino trovati ieri mattina nei boschi di Caronia (Messina). Gli investigatori ritengono che si tratti del bambino ma per avere la certezza assoluta serve il Dna del padre. Il marito di Viviana Parisi dovrà anche riconoscere i resti di indumenti trovati sempre ieri a un centinaio di metri dal tronco del bambino e un paio di scarpette blu. Se ne occuperà la Polizia giudiziaria. Come apprende l'Adnkronos, tra domani pomeriggio e sabato mattina sarà poi eseguita l'autopsia sul corpicino. A fare l'autopsia sarà Elvira Spagnolo, lo stesso medico legale che ha eseguito l'esame sulla madre Viviana Parisi.
A Caronia trovate anche un paio di scarpette blu: saranno mostrate al padre di Gioele
Tra gli indumenti trovati ieri vicino ai resti compatibili con un bambino dell'età di Gioele c'erano anche un paio di scarpette blu, il colore che la mamma, la dj Viviana Parisi, aveva scelto per lui. La notizia, riportata inizialmente da alcuni media, è stata confermata da ambienti giudiziari. Oggi, insieme ad altri indumenti trovati nelle campagne di Caronia, saranno mostrati per il riconoscimento al padre del bambino e marito della donna, Daniele Mondello. Sull'uomo sarà eseguito anche un prelievo per permettere un esame comparativo tra il suo Dna e quello dei resti del bambino.
Corpo del piccolo Gioele ritrovato in direzione opposta rispetto a ultime testimonianze
In attesa che l’autopsia e gli accertamenti tramite la prova del Dna confermino che il cadavere ritrovato sia quello del piccolo Gioele Mondello, si cerca di capire cosa sia avvenuto anche sulla base del luogo del ritrovamento del corpo del piccolo. La madre di Gioele, Viviana Parisi, è stata ritrovata al traliccio dell’Enel a qualche centinaio di metri di distanza in linea d’aria. Secondo il testimone che avrebbe visto la donna con il piccolo ancora in vita, Viviana avrebbe attraversato la carreggiata dell’autostrada A20 dopo l’incidente, dirigendosi verso la montagna. Invece i due corpi sono stati trovati entrambi in direzione della strada stradale 113, la zona in cui da giorni proseguono le ricerche. Diversa a quella ipotizzata dalla testimonianza.
Trovati altri resti di Gioele: rinvenuti a 100 metri da altre parti del cadavere
Sono stati trovati anche altri resti, nel pomeriggio, del piccolo Gioele. I resti sono stati rinvenuti a un centinaio di metri dal luogo in cui era stato ritrovato il tronco del bambino, nelle campagne di Caronia (Messina). Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, aveva confermato che quei resti sono compatibili con un bambino di 3-4 anni, lasciando intendere che quasi certamente quelli ritrovati erano pezzi del cadavere del piccolo Gioele Mondello, scomparso il 3 agosto insieme alla madre.
Criminologa Roberta Bruzzone: "Viviana Parisi sapeva che era un viaggio senza ritorno"
"Viviana Parisi sapeva che quello sarebbe stato un viaggio senza ritorno" così la crimonologa Roberta Bruzzone ha analizzato il caso della dj trovata morta a Caronia e del figlioletto Gioele trovato cadavere oggi nella stessa zona. "Dicendo al marito che sarebbe andata a comprare un paio di scarpe, mentre non l'ha mai fatto, Viviana sapeva che il suo viaggio sarebbe stato senza ritorno", è probabile poi che "l'incidente con il furgoncino abbia accelerato la situazione, ma quando la donna ha incontrato un testimone che ha tentato di parlarle, lei non ha risposto: un segno evidente che si trovava già in piena crisi dissociativa e si stava dirigendo verso un altro luogo per attuare il suo intento suicida" ha dichiarato Bruzzone all'Agi. Per la criminologa e psicologa clinica "è probabile che il giorno del scomparsa sia la stessa data di morte del piccolo Gioele" e che la donna "non sia mai separata dal suo bambino". La crisi mistica" diagnosticata anche in un certificato trovato nel cruscotto dell'auto "è in letteratura la causa più probabile negli scenari in cui a uccidere un figlio è un genitore. E' la condizione più' pericolosa che porta ai casi di omicidio-suicidio o di ‘suicidio-allargato' di cui si parla in queste occasioni. Il piccolo di 4 anni avrebbe però dovuto essere allontanato o comunque mai lasciato solo con la madre – insiste la criminologa – visto che il quadro della dimensione delirante in cui viveva la donna era chiaro, con fenomeni allucinatori e crisi psicotiche".
L'ex carabiniere Di Bello: "Gioele forse aggredito da maiali selvatici"
Nelle zone dove è stato rinvenuto il corpicino martoriato del piccolo Gioele "ci sono molti maiali neri inselvatichiti" che avrebbero potuto aggredirlo, lo ha rivelato l'ex carabiniere Giuseppe Di Bello. L'uomo che ha rivenuto i resti tra i boschi dopo essersi unito ai soccorritori per aiutare nelle ricerche conoscendo bene la zona. "Con la madre morta non credo che, di notte, il piccolo sia corso verso l'autostrada, dopo il trauma subito nell'incidente" ha spiegato l'uomo a Tgcom24.
Gioele Mondello ritrovato, la conferma del Procuratore
Il procuratore di Patti Angelo Cavallo ha confermato che i resti trovati oggi nei boschi di Caronia sono compatibili con un bambino di 3/4 anni come Gioele Mondello. Il corpo è stato trasportato via per effettuare l'autopsia che darà la conferma ufficiale sull'identità di Gioele Mondello. Ai parenti – ha aggiunto il procuratore – saranno mostrati oggetti rinvenuti in zona, tra cui scarpette e maglietta, per avere anche da loro una conferma. Cavallo ha aggiunto che loro sono sempre stati convinti che il bambino si trovasse in questa zona, non possono dire se il posto in cui è stato ritrovato è il posto in cui è morto.
Caronia, arrivato carro funebre sul luogo del ritrovamento dei resti di ossa
A Caronia, sul luogo delle ricerche del piccolo Gioele Mondello, è arrivato nel pomeriggio un carro funebre con una piccola bara nera che stanno portando in fondo alla discesa dove sono stati rinvenuti i resti umani che potrebbero appartenere al figlio della dj morta.
Il giallo di Viviana Parisi e del figlio Gioele, le tappe del caso
Il giallo di Caronia di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello inizia lunedì 3 agosto quando la donna, una dj di 43 anni originaria di Torino e che viveva a Venetico (Messina), scompare insieme al figlio di 4 anni. Al marito Daniele Mondello, musicista e dj come lei, dice che sarebbe uscita con il bambino per andare in un centro commerciale di Milazzo. Percorre però l’autostrada verso Palermo, all’altezza della galleria Pizzo Turda a Caronia, sottostante l’autostrada A20 Messina-Palermo, ha un incidente e lascia l’auto in una piazzola di sosta, per poi sparire nel nulla. Nella sua auto, un’Opel Corsa, Viviana lascia la borsa con dentro soldi e documenti. Il corpo della dj viene ritrovato l’8 agosto a poca distanza dal punto dell’autostrada in cui era stata vista per l’ultima volta, tra gli alberi di una boscaglia, vicino a un pilone dell’alta tensione. L'autopsia per ora non ha chiarito le cause del decesso. Per giorni, fino a oggi quando sono stati ritrovati dei resti, si continua a cercare il figlio Gioele. Quella di Caronia è una vicenda piena di misteri e punti oscuri: sono diverse le piste che seguono gli investigatori e altrettanti gli aspetti ancora da chiarire. Secondo le ricostruzioni di operai coinvolti nell’incidente e testimoni, la dj sarebbe scesa dall’auto e avrebbe proseguito per un tratto a piedi, si ipotizza col bimbo in braccio. Sul tavolo degli investigatori diversi gli scenari possibili, anche quello secondo cui Viviana Parisi avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata, ipotesi però negata dai familiari. Secondo il racconto dei parenti, la dj durante il coronavirus era stata male, da un certificato trovato in auto è anche emerso che era affetta da “paranoia dopo crollo mentale per crisi mistica”. In questo giallo è emerso negli ultimi giorni anche l’elemento della “Piramide della luce”, luogo che Viviana Parisi probabilmente avrebbe voluto raggiungere la mattina del 3 agosto con suo figlio Gioele, ma a cui non è mai arrivata.
Giuseppe Di Bello, l'ex Carabiniere intervenuto per cercare Gioele: "Abbiamo trovato i resti dove gli altri non avevano cercato"
"Sono arrivato sul posto alle 5 del mattino. Abbiamo trovato i resti dove gli altri non avevano cercato”. A trovare i resti ossei che potrebbero appartenere al piccolo Gioele Mondello è Giuseppe Di Bello, 55enne carabiniere in pensione di Capo D'Orlando. Di Bello, che ha partecipato alle ricerche del piccolo da volontario, si è fatto largo tra i cespugli fitti con una falce. "La scoperta è avvenuta intorno alle 10.20 – avrebbe spiegato – E ho subito dato l'allarme". I resti erano a 200 metri dalla piazzola in cui la mamma Viviana Parisi aveva abbandonato la macchina dopo aver subito un incidente e a 700 metri dal traliccio sotto al quale è stato trovato il cadavere della donna. Francesco Radicic, un altro volontario che stava cercando il bambino insieme al carabiniere, ha detto che Di Bello era molto motivato: "Aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti".
Dj morta, i resti che potrebbero appartenere al figlio trovati da un Carabiniere in congedo
A trovare i resti ossei che potrebbero appartenere al piccolo Gioele Mondello è stato un ex carabiniere in pensione. Si tratta di Giuseppe Di Bello, 55 anni, di Capo D'Orlando. Il militare in congedo questa mattina aveva raccolto l'appello di Daniele Mondello, il padre di Gioele, unendosi ad alcune centinaia di volontari che hanno cominciato a perlustrare la zona attorno all'autostrada Messina-Palermo. L'uomo dopo aver trovato i resti ha chiamato i vigili del fuoco che a loro volta poi hanno girato la segnalazione al magistrato che coordina l'inchiesta, il procuratore di Patti Angelo Cavallo, e alla polizia scientifica. Francesco Radicic, un altro volontario che stava cercando il bambino insieme all'ex carabiniere, ha detto che Di Bello era molto motivato: "Aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti".
Ultime notizie sul giallo di Caronia, trovati resti ossei: potrebbero appartenere a Gioele Mondello
Le ricerche del piccolo Gioele Mondello potrebbero essere arrivate a un importante punto di svolta. Nella tarda mattinata di oggi infatti Mariella Mondello, la zia del piccolo, ha annunciato: "Hanno trovato qualcosa ma non sappiamo cosa. Siamo qui in attesa di capire". Si tratta di resti ossei, il tronco di un bambino descritto come irriconoscibile. Sul posto, a distanza, sono presenti il padre Daniele Mondello, la zia Mariella e il nonno paterno Letterio. È stato un volontario 55enne originario di Capo d'Orlando (Messina), carabiniere in congedo che partecipava alle ricerche, a far scattare l'allarme dopo aver trovato dei resti a poche centinaia di metri dal traliccio in cui è stati rinvenuto la scorsa settimana il corpo di Viviana Parisi. Le squadre dei ricercatori si sono precipitate sul posto per un sopralluogo, insieme al Procuratore di Patti Angelo Cavallo che coordina le indagini e al medico legale. Il luogo si trova a circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo dove la mamma il figlioletto sono stati visti per l'ultima da un testimone, dopo un lieve incidente. Gli investigatori hanno fatto sapere che i resti trovati appartengono al bambino "al 99 per cento". A quanto apprende l'Adnkronos, sarebbero stati trovati solo il tronco senza testa e una parte di femore compatibile con un bambino. L'ipotesi che non escludono gli investigatori è che il corpo martoriato possa essere stato trascinato da animali, tanto che per determinare con certezza l'identità della piccola vittima "serve l'esame del dna". Sarebbero stati trovati anche dei peli, forse appartenenti ad animali. Non ci sarebbe invece la maglietta di cui parlava una fonte investigativa in un primo momento. Chi ha assistito al ritrovamento parla di una "scena straziante".
Daniele Mondello: "Viviana non avrebbe mai ucciso Gioele"
Stamattina Daniele Mondello, il padre del bambino di 4 anni scomparso il 3 agosto scorso mentre era insieme alla madre Viviana Parisi, poi trovata morta nelle campagne di Caronia (Messina), aveva detto di non credere a una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti, quella dell’omicidio-suicidio: "Viviana non avrebbe mai ucciso Gioele. Inoltre non aveva paura dei cani”. Non crede che sua moglie, descritta come una donna legatissima al bambino, possa avergli fatto del male. Stamane è emersa la notizia del ritrovamento di un certificato medico del 17 marzo scorso, rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, nel cruscotto dell’Opel Corsa che la dj ha abbandonato prima di sparire con suo figlio. Il documento, riferisce Claudio Mondello, legale della famiglia e cugino del marito della donna, attesterebbe che "Viviana soffriva di paranoia e ha avuto un crollo mentale dovuto a una crisi mistica".
Anche l'Esercito sta cercando Gioele Mondello
Da stamane Daniele Mondello sta partecipando alle ricerche di suo figlio insieme ad alcuni familiari e a un centinaio di volontari. Su richiesta della prefettura di Messina, anche l’Esercito è intervenuto per cercare Gioele. Il concorso dell'Esercito per rafforzare il dispositivo in atto è coordinato dalla Protezione Civile, nello specifico da un nucleo preposto dei vigili del fuoco. L'Esercito contribuirà con le seguenti modalità grazie agli assetti della Brigata Aosta, nella considerazione che le ricerche sono condotte per lo più in modo appiedato e nell'arco diurno: un nucleo di ricognizione che svolgerà funzione di elemento di coordinamento con i vigili del fuoco durante le ricerche unitamente a un plotone suddiviso in 3 squadre da 10 elementi ciascuna, alternati con cadenza giornaliera del 24º reggimento artiglieria Peloritani; un team del 4° reggimento Genio, specializzato nel military search, capacità maturata dall'esperienza nei teatri operativi per individuare le difformità del terreno che possano lasciar presagire la presenza di elementi difformi dalla conformazione naturale.
"Ricerche molto difficili, speriamo di trovare il bambino"
"Sono ricerche molto difficili, capillari, che richiedono un'attenzione particolare, soprattutto un altissimo addestramento", ha dichiarato il maggiore Gianluca Portoghese. "La forza Armata, su richiesta della Prefettura di Messina, in particolare l'Esercito, visto che è dotato di una capacità particolare, di search, cioè di ricerca è intervenuta da oggi in coordinamento con i Vigili del fuoco – ha spiegato – Noi abbiamo degli assetti specialistici che normalmente vengono impiegati nei teatri operativi. Si tratta di assetti search particolarmente addestrati con l'impiego di apparecchiature sofisticate. Riusciamo a controllare dove l'occhio umano non può arrivare, come anfratti e tombini. Nella speranza di trovare il piccolo Gioele". "Staremo qui finché ci sarà la necessità. Speriamo il meno possibile", ha aggiunto il maggiore dell'Esercito.