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La morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello

Viviana e Gioele, perizia affidata allo psichiatra Massimo Picozzi

Toccherà allo psichiatra Massimo Picozzi, nominato perito dalla procura di Patti, farsi largo nella mente della dj morta con il suo bimbo nelle campagne di Caronia. Lo psichiatra esaminerà i certificati medici e la cartella clinica del parto sequestrata dalla Procura. Obiettivo: ricostruire lo stato mentale nei giorni che hanno preceduto il 3 agosto.
A cura di Angela Marino
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Sarà Massimo Picozzi, docente di psichiatria presso le Università di Parma e Bocconi di Milano, a ricostruire lo stato mentale e psicologico in cui si trovava Viviana Parisi lo scorso 3 agosto, quando è partita per il suo viaggio senza ritorno. Lo rende noto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo in una nota, specificando che l'esame affidato allo psichiatrica, in qualità di perito, verrà effettuato sulla base della documentazione medica acquisita e di "ogni altro elemento di eventuale interesse ", quindi anche le testimonianze di coloro che erano vicini alla mamma 43enne trovata cadavere, con il suo bimbo, nelle campagne di Caronia.

L'esperto è stato nominato contestualmente a un team di tecnici forensi che si occuperanno dell'autopsia sui resti del piccolo Gioele, fissata per domani. In questo caso, si tratta di una figura essenziale per ricostruire le dinamiche di comportamento della donna, dal  momento che gli altri elementi dell'indagine, quelli biologici, sono molto più difficili da scandagliare. Al noto psichiatra toccherà farsi strada nella mente della ex dj, mamma a tempo pieno e nelle sue fragilità. A partire dai due certificati medici che Viviana Parisi conservava nel cruscotto dell'auto, quelli attestanti i ricoveri e i deliri e le crisi mistiche, per finire con la cartella clinica del parto, sequestrata anch'essa con altri elementi documentali.

Forse proprio a cinque anni prima, quando tutto per Viviana era cambiato, potrebbe essere datato l'inizio di un profondo sconvolgimento psicologico. Era stata la stessa Viviana, su Facebook,  a porre l'accento sul cambiamento che con l'arrivo del figlio la ‘travolse', agli sconvolgimenti ormonali e alle cupe sensazioni degli ultimi tempi, quando aveva cominciato a sentirsi ‘chiusa in una bara di cristallo'.  Sarà una sorta di autopsia psicologica che aiuterà a comprendere le motivazioni profonde della fuga del 3 agosto, sola con il figlioletto in autostrada, delle sue paure ai limiti della paranoia e di eventuali pulsioni autolesionistiche.

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