Viviana e Gioele, i dubbi di Daniele Mondello: “Qualcuno poteva aiutarli e non l’ha fatto”
Un nuovo capitolo, quello della ricerca di omissioni e negligenze si è aperto nella dolorosa storia di Viviana Parisi e Gioele Mondello, madre e figlio trovati cadavere nelle campagne di Caronia (Messina) a distanza di dieci giorni l'uno dall'altro. È Daniele Mondello, marito e padre delle vittime, a presentare, attraverso i legali Pietro Venuti e Claudio Mondello, una querela contro ignoti su eventuali omissioni da parte di chi ha assistito all'incidente stradale il 3 agosto, quando Viviana è finita con la sua Opel Corsa contro un veicolo dell'Anas. "Magari – dicono gli avvocati – qualcuno poteva aiutare Viviana e non l'ha fatto". Quanto ai chiarimenti chiesti su "eventuali ritardi nella loro ricerche", è arrivata poco fa la risposta, in merito, del procuratore Angelo Cavallo che, attraverso una nota, fa sapere che "le ricerche delle vittime" non sono state coordinate dalla Procura e che "sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell'intera vicenda".
Per domani, intanto, è fissata l'autopsia sui resti del piccolo Gioele, ritrovati da un volontario lo scorso 19 agosto a pochi metri dal traliccio alla base del quale è stato ritrovato il corpo di Viviana Parisi. Il cadavere, scoperto quando ormai era in avanzato stato di decomposizione e ormai deturpato dalla predazione degli animali, era in realtà già evidente nelle immagini dei droni dei Vigili Del Fuoco, dal giorno 4 agosto, all'indomani della scomparsa. Nei fotogrammi, circa 16mila, ispezionati in questi giorni dal perito della procura è evidente la presenza del corpo, nella stessa posizione in cui è stato ritrovato, ai piedi del traliccio già alle 10 e 15 del giorno 4, esattamente quattro giorni prima che venisse trovato. Del corpicino di Giorle, invece, nessuna traccia è apparsa ancora nelle immagini dei Vigili del Fuoco.