Vive in Italia da 22anni ma non sa leggere l’italiano, sindaco gli nega la cittadinanza
Vive nel nostro Paese da ben 22 anni ma ancora non è in grado di leggere l'italiano, per questo un operaio marocchino di 40 anni si è visto rifiutare la cittadinanza italiana dal sindaco della sua città, Ceneselli in provincia di Rovigo. L'uomo, che per legge ha tutti i requisiti per assumere la cittadinanza italiana, come da prassi nei giorni scorsi si era recato negli uffici del comune per la cerimonia della consegna della cittadinanza. Al momento di pronunciare la formula di rito, però, non avrebbe saputo leggere le poche righe che erano scritte su un foglietto che gli era stato consegnato: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare lealmente la Costituzione e le leggi". L'impasse ha provocato la reazione del sindaco della cittadina, Marco Trombini, che a quel punto è intervenuto decidendo di sospendere l’atto. Il primo cittadino di Ceneselli ha concesso una settimana di tempo al 40enne marocchino per imparare a leggere l’italiano rinviando la consegna della cittadinanza ad una nuova cerimonia.
Nessun intento discriminatorio, solo la volontà di far rispettare le leggi italiane, ha assicurato il Sindaco di Fli che guida una giunta di centrodestra. "Non c’è volontà discriminatoria nei confronti dello straniero, assolutamente. È la volontà di far rispettare le istituzioni, come del resto recita la formula che l’uomo avrebbe dovuto leggere secondo la legge del nostro Paese" ha dichiarato Trombini, concludendo: "Il giuramento in queste condizioni non potevo accoglierlo e non l’ho accolto, semplicemente perché l’operaio non sapeva proprio leggere, teneva tra le mani il foglio dove c’era scritta la formula di rito ma faticava a pronunciare una sola parola d’italiano, per questo gli ho detto di tornare tra una settimana".