“Viva Turetta” e svastiche, scritte choc nei bagni di un liceo a Barletta: “Questi rifiuti umani vanno fermati”

Polemiche sono scoppiate in rete e non solo per alcune scritte apparse nel bagno del liceo classico, musicale e di scienze umane Casardi di Barletta. "Viva Turetta" è quella – purtroppo -diventata più nota: un inno all'assassino di Giulia Cecchettin, uccisa nel novembre del 2023, definito "inaccettabile" soprattutto alla luce degli ultimi femminicidi Ilaria Sula a Roma e Sara Campanella a Messina, che si sono consumati nei giorni scorsi. A denunciare la presenza delle scritte sono stati gli stessi studenti secondo cui l'atto vandalico risale ai giorni scorsi quando i bagni destinati agli uomini sono stati chiusi e gli studenti hanno usato quelli delle donne.
"Nella mia ex scuola, il liceo classico Casardi, alcuni fascistelli (lo deduco dal fatto che si firmano con una svastica) hanno scritto queste frasi sui muri dei bagni delle ragazze. Si, avete letto bene, tra le altre schifezze scrivono: "W Turetta", inneggiando all'assassino di Giulia Cecchettin. Non sono ragazzate, sono segnali politici chiarissimi. È il segno della brutalità che solo i fascisti sanno esprimere, soprattutto quando si sentono coperti da governi e amministrazioni. Vanno dati segnali forti. Questi rifiuti umani devono essere fermati prima che possano passare dalle parole ai fatti", ha commentato su Facebook Carmine Doronzo, consigliere comunale di Coalizione Civica.
"Ci aspettiamo che le Istituzioni competenti intervengano con celerità per identificare i responsabili e adottare misure adeguate affinché tali atti non si ripetano e soprattutto che non possano trasformarsi in azioni concrete", hanno poi aggiunto in una nota Doronzo e la collega Michela Diviccaro di Coalizione civica, annunciando anche di "condividere mobilitazioni e iniziative di qualsiasi forma utili a denunciare e fermare questa deriva inaccettabile".
Sotto choc sono anche gli studenti. "È una situazione che ha scosso gli animi di tutti, ragazzi e ragazze. È un atto indegno di questo edificio, siamo intenzionati a capire chi siano stati i responsabili di questa azione che infanga la nostra immagine", è stato il commento alla stampa locale di uno dei rappresentanti di istituto.