Vittoria, le immagini dell’omicidio di Brunilde: “Sicuri che l’assassino sia lui, ma non c’è movente”
"Se avessimo dovuto effettuare un arresto sulla base del movente, allora non avremmo ancora preso nessuno". Il comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Vittoria, Giovanni Palatini, conferma che, ancora, nessuno riesce a capire perché Brunilda Halla sia stata uccisa. Per il delitto è stato fermato un vittoriese di 28 anni, reo confesso, ma sul movente è ancora tabula rasa. La 37enne è stata ammazzata a coltellate sul portone di casa, alle 12.40 di ieri, all'angolo tra via Tentente Alessandrello e via Firenze, nel centro del Ragusano. Le numerose ferite sul corpo non le hanno lasciato scampo e lei è morta in ambulanza, mentre veniva portata all'ospedale Guzzardi di Vittoria. Sul cadavere è stata disposta l'autopsia.
Le telecamere di sorveglianza
Le indagini dei carabinieri di Vittoria sono state rapidissime e hanno potuto contare sull'aiuto dei cittadini, per un assassinio che nulla ha a che vedere con le logiche criminali del territorio. "Abbiamo riscontrato ampia collaborazione da parte dei residenti del quartiere", continua Palatini, raggiunto telefonicamente da Fanpage.it. Le telecamere di sorveglianza di negozi e private abitazioni della zona hanno ripreso, sebbene da angolazioni e con qualità di immagine differenti, tutti i momenti del delitto: l'avvicinamento dell'assassino, scene dell'aggressione, la fuga. E hanno permesso di riscontrare la "genuinità" delle affermazioni dell'indagato. Secondo alcune agenzie di stampa e testate locali, quest'ultimo avrebbe problemi psichiatrici. Informazione che, però, non ha ancora trovato riscontro da parte degli investigatori.
"Non c'è un movente chiaro"
Il 28enne è stato identificato nel pomeriggio di ieri, intorno alle 17.30. In caserma, prima avrebbe negato tutto. Salvo poi confessare durante un secondo interrogatorio, alla presenza del sostituto procuratore Francesco Riccio, che coordina le indagini. "Siamo assolutamente sicuri che possa essere lui – prosegue il comandante del reparto operativo – Sebbene non sia stato in grado di fornire risposte ragionevoli ai nostri quesiti sul movente". Cosa l'uomo abbia detto di preciso, però, è coperto dal segreto di questa fase delle indagini. Quel che è certo è che "per ora non c'è un movente chiaro". Il procuratore capo di Ragusa Fabio D'Anna questa mattina ha parlato di un "omicidio casuale", poiché la vittima e l'arrestato non si conoscevano.
L'arma del delitto e l'autopsia
L'uomo arrestato, attualmente detenuto nel carcere di Ragusa in attesa di essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari, ha consentito agli investigatori di ritrovare il coltello usato e la maglietta che indossava al momento del femminicidio. Il coltello è stato prelevato, imbustato e spedito al reparto che si occupa degli esami scientifici, a cui spetterà il compito di confermare che si tratti dell'arma del delitto. L'autopsia dovrà invece accertare quante volte Brunilda Halla sia stata colpita: è plausibile, infatti, che alcune coltellate si siano sovrapposte e che, dunque, una semplice ispezione cadaverica non sia sufficiente a comprendere la quantità di colpi che le sono stati inferti in varie parti del corpo.