Vittoria, uccisa a coltellate mentre chiude portone di casa. Assassino confessa. “Gesto immotivato”
È stato fermato l'uomo che ieri a Vittoria, nel Ragusano, avrebbe ucciso a coltellate una donna di nome Brunilda Halla, 37 anni, albanese, sposata con un connazionale e madre di due bimbi: al momento del delitto il consorte, operaio, era al lavoro. La donna è stata accoltellata davanti la sua casa dopo le 13, in via Tenente Alessandrello, all’angolo con via Firenze, nel comune siciliane, e con le sue ultime forze è riuscita a rincasare.
L'uomo, 28enne vittoriese, avrebbe confessato davanti al pm di Ragusa Francesco Riccio e ai carabinieri della compagnia di Vittoria e dei nuclei specializzati di Ragusa e Vittoria (Radiomobile e investigativo), permettendo di ritrovare l'arma: un coltello di dieci centimetri. Dalle prime informazioni pare che abbia problemi psichiatrici.
"Apparentemente dovrebbe trattarsi di un omicidio casuale – dice il procuratore capo di Ragusa, Fabio D'Anna – non è stato accertato alcun legame preesistente con la vittima".
Stando a quanto riportano alcuni giornali locali, l'accoltellamento è avvenuto pare proprio sotto gli occhi atterriti del figlioletto 11enne, anche se questa circostanza non viene confermata dagli inquirenti. Immediato l'intervento dei soccorsi è la corsa in ambulanza verso l’ospedale Guzzardi dove purtroppo ‘Bruna' è giunta già priva di vita, troppo gravi le ferite da taglio che hanno causato, tra l’altro, una copiosa perdita di sangue.
L'uomo è stato individuato dai carabinieri grazie alle telecamere di video
sorveglianza, rintracciato nella notte e condotto in caserma. Le immagini hanno ripreso il killer mentre cammina per strada, vede la donna che mentre chiudeva il portoncino di casa e si blocca, torna indietro fa qualche passo e la aggredisce, colpendola alle spalle, al collo e in direzione delle scapole.
Il provvedimento di fermo è stato emesso nella notte. Secondo indiscrezioni l'accoltellamento della donna sarebbe stato "un
gesto estemporaneo e immotivato". Il magistrato di turno ha deciso di far eseguire l’autopsia sul corpo della vittima.
Quella di Brunilda è una famiglia per bene, raccontano i vicini che spesso vedevano la donna in parrocchia.