Vittima di violenze domestiche, Elda muore in ospedale dopo un mese di agonia

Sarebbe morta di botte, Elda Tandura, 66enne di Vittorio Veneto (Treviso), vedova e da tempo legata a un uomo con il quale aveva un rapporto burrascoso e violento che tutti conoscevano. La donna si è spenta all'ospedale dove era stata ricoverata in coma, probabilmente, dopo l'ennesimo pestaggio. Inutili gli interventi a cui è stata sottoposta per ridurre l'ematoma al cervello. Dopo il ricovero la Procura di Treviso aveva già aperto un fascicolo a carico del compagno con l'accusa di maltrattamenti e lesioni, capi di imputazione che, dopo il decesso della vittima, potrebbero aggravarsi.
Da quando era rimasta vedova del marito, la donna viveva in condizioni di disagio e povertà, seguita dai servizi sociali e da un tutore che si occupava del suo sostentamento economico. Era stata più volte ricoverata in psichiatria. Secondo i vicini era solita, nei suoi accessi di rabbia, affacciarsi alla finestra e scagliare oggetti in strada. Nell'ultimo periodo Elda, che si faceva chiamare Gaia, era profondamente sola.
Una storia di disagio che, come spesso succede, si lega a un'altra storia di emarginazione. L'uomo al centro delle denuce è un 49enne di Preganziol, anche lui noto per il suo temperamento violento e già denunciato dalla donna nel 2013. La relazione tuttavia andava avanti da diversi anni tra pestaggi, riconciliazioni e nuovi litigi, tanto che il 49enne aveva infranto i divieti più volte tornando a Vittorio Veneto da Elda, nell'appartamento in via Caprera, a Borgo Serravalle.
Nel quartiere già si parla di morte annunciata. Non era la prima volta che Elda veniva picchiata dal compagno, tanto che quando è stata ricoverata in ospedale in coma circa un mese fa si era pensato subito all'ennesima tragica lite. Saranno gli esami medico legali a stabilire se la morte, sopraggiunta dopo settimane di agonia, sia riconducibile alle percosse.