Vittima della crisi, cerca di salvare i dipendenti: imprenditore condannato per bancarotta
Ha tentato di continuare a garantire il posto di lavoro ai dipendenti della sua azienda in crisi ma lo ha fatto oltrepassando i limiti consentititi dalla legge e alla fine è stato condannato a due anni (pena sospesa) per bancarotta fraudolenta. Arriva dalla provincia di Lucca e a riportarla è il quotidiano La Nazione la storia di un imprenditore e del suo tentativo di salvare l’attività e salvaguardare il futuro occupazionale dei suoi lavoratori. L’imprenditore, di 53 anni, ha distratto 66mila euro dai conti della “Montaggi Is srl”, la sua azienda di Guamo vittima della crisi nel 2008 e dichiarata fallita nel 2010. Voleva utilizzare quei fondi per aprire una nuova società, attiva nello stesso campo dell’azienda fallita, per continuare a far lavorare i suoi dipendenti, una ventina di addetti in totale.
L'imprenditore condannato a due anni – Un gesto che però si è ritorto contro l’imprenditore, condannato per bancarotta fraudolenta, mentre l’imputato è stato assolto per il reato di bancarotta secondaria impropria. Nel corso del processo l’uomo ha parlato delle notevoli difficoltà attraversate dalla sua impresa, travolta dalla crisi a partire dal 2008. Problemi che appunto lo hanno costretto, insieme alla sua famiglia, a compiere pesanti rinunce. Alla fine la decisione, evidentemente sbagliata, di tentare di andare avanti e continuare ad assicurare un lavoro ai dipendenti usando le risorse ripescata dalla ditta che stava fallendo.