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Visite fiscali, fasce orarie diverse tra pubblico e privato: ecco quando può bussare il medico

Salta l’armonizzazione tra settore pubblico e settore privato: le fasce di reperibilità rimangono diverse.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le fasce orarie di reperibilità non cambiano: restano di 7 ore per i dipendenti pubblici e di 4 per i privati. Il decreto firmato dalla ministra Madia insieme al ministro del Lavoro Poletti e pubblicato in Gazzetta ha fatto saltare l'armonizzazione tra i settori, indicata nella riforma del pubblico impiego. 

Il decreto, che entrerà in vigore dal 13 gennaio 2018 ,fissa le regole per lo svolgimento dei controlli medici per i dipendenti pubblici assenti per malattia, a seguito della creazione del Polo Unico sulle visite fiscali in capo all’Inps dallo scorso 1° settembre 2017.

Il ministero della PA avrebbe motivato la scelta spiegando che dalla parificazione deriverebbe una riduzione delle finestre orarie per gli statali e dunque "una minore incisività della disciplina dei controlli". Con il decreto Madia Le fasce orarie di reperibilità non cambiano: restano di 7 ore per i dipendenti pubblici e di 4 per i privati. 

Cosa prevede il decreto

Nel dettaglio, il decreto individua le fasce di reperibilità tra le 9 e le 13 e tra le 15 e le 18 di ciascun giorno, mantenendo così gli orari attualmente previsti per la PA e lasciando immutata la differenziazione tra il pubblico e il privato, dove le finestre sono più brevi, ricomprese tra le ore 10 e le 12 e tra le ore 17 e le 19. Le soluzioni possibili erano due: allargare gli spazi per i lavoratori del privato, come più volte proposto dal presidente dell'Inps Tito Boeri, che si era espresso per portare tutti a sette ore; oppure accorciare la reperibilità per gli statali, opzione però giudicata non percorribile dalla Funzione pubblica.

Palazzo Vidoni, già in occasione del parere del Consiglio di stato sul provvedimento, aveva osservato come "l'armonizzazione alla disciplina prevista per i lavoratori privati avrebbe comportato (per i dipendenti pubblici) una riduzione delle fasce orarie da sette ore giornaliere a sole quattro e, quindi, una minore incisività della disciplina dei controlli".

Tra le principali novità del decreto, un Dpcm, c'è la già annunciata "cadenza sistematica e ripetitiva" dei controlli, "anche in prossimità delle giornate festive e di riposo settimanale". Insomma il medico fiscale potrà bussare due volte alla porta. Una regola contro i cosiddetti "furbetti del weekend", gli assenteisti seriali del lunedì.

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