“Visalli in slip per gettarsi in mare, non aveva nessuno strumento utile”, disposta l’autopsia
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“Erano in tre, erano arrivati su un’auto della Guardia Costiera, si sono spogliati, sono rimasti in slip e avevano solo dei salvagente. Visalli era quello che andava più avanti. È stato un attimo, un'onda, poi un'altra, e non lo abbiamo più visto” è il drammatico racconto degli ultimi istanti di vita di Aurelio Visalli, il sottufficiale della Guardia Costiera morto annegato in mare per salvare due ragazzi dalla furia del mare a Milazzo. A raccontare quei drammatici momenti è Gaetano Beninato, uno dei presenti in spiaggia che hanno lanciato l’allarme per salvare i due ragazzi in difficoltà.
"Soccorritori si legavano a un contenitore dell'acqua"
"Da casa mia ho visto i due quindicenni che entravano a farsi il bagno, poi ho capito che erano in difficoltà. E non ho avuto un attimo di esitazione: ho subito telefonato alla Guardia Costiera” ha raccontato l’uomo a Repubblica. La Guardia Costiera però non ha potuto inviare sul posto nessuna motovedetta ma solo l’auto con i tre militari a bordo senza alcun mezzo utile allo scopo. “A un certo punto, ho visto uno dei soccorritori che si legava a un contenitore dell'acqua per stare a galla. Erano davvero senza alcuna attrezzatura. Visalli è stato di certo il più coraggioso, lo vedevo che andava avanti. Nel momento in cui è scomparso, i compagni hanno provato a cercarlo, poi uno è uscito e ha chiamato i soccorsi" ha raccontato ancora il testimone.
La Famiglia di Aurelio Visalli pretende risposte
Un racconto che conferma le denunce dei familiari del militare secondo cui è stato mandato alo sbaraglio senza nessuna attrezzatura adeguata. “Inizialmente a mio cognato e a due sue colleghi era stato vietato di intervenire con la motovedetta perché il mare non lo consentiva. Poi gli è stato chiesto di intervenire da terra: ma come potevano farlo senza attrezzatura, non avendo né giubbotti di salvataggio, né salvagenti, mute, corde o altro? È stata una follia”. Ha rivelato infatti Antonio Crea, comandante dei vigili urbani di Venetico, in Sicilia, e cognato di Visalli. La famiglia ha anche chiesto di potere parlare con i due colleghi di Aurelio ma al momento l’incontro sarebbe stato vietato dai vertici della Guardia Costiera.
Sulla morte di Visalli aperta inchiesta e disposta autopsia
Senza risposte concrete i parenti hanno annunciato di essere pronti a anche a un esposto. Sul caso anche la procura di Barcellona Pozzo di Gotto, competente per territorio, ha deciso di aprire un'inchiesta. Le indagini aiuteranno a capire cosa sia accaduto ma anche come fosse stata organizzata quell'operazione di salvataggio. Il procuratore capo Emanuele Crescenti ha anche disposto l'autopsia sul corpo del sottufficiale.