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Violenze in ospedale: paziente aggredisce dottoressa in Pronto soccorso e le rompe un femore

Un paziente di 35 anni ha aggredito una psichiatra di 60 al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. La donna ha riportato una grave frattura scomposta del femore e verrà sottoposta a intervento chirurgico. Il dirigente medico psichiatra del nosocomio aquilano: “Noi sempre più esposti a gravi rischi durante i turni di lavoro”.
A cura di Eleonora Panseri
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Dopo essere stato portato da polizia e dagli operatori del 118 al Pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dell'Aquila a seguito di una segnalazione fatta dai familiari per il suo comportamento aggressivo, un uomo di 35 anni ha aggredito una psichiatra di 60.

Come riportano i quotidiani locali, la dottoressa, che lavora presso il reparto di Psichiatria del San Salvatore ed anche Docente Universitaria presso il Dipartimento Discab dell’Università dell’Aquila, ha riportato una grave frattura scomposta del femore, per la quale verrà sottoposta a intervento chirurgico presso il reparto di ortopedia e con una prognosi di 90 giorni. L’uomo, invece, dopo aver eseguito alcuni accertamenti, è risultato intossicato da sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e cannabis.

"Ci riserviamo di denunciare le minacce per tutelare la nostra incolumità. Noi medici, e operatori sanitari in generale, siamo sempre più esposti a gravi rischi di incolumità fisica durante i turni di lavoro. Chi si assume la responsabilità della tutela degli operatori di Psichiatria? Auspichiamo tutti con urgenza che possa essere avviato un protocollo d'intesa tra i vari servizi: sanitari, forze dell'ordine e magistratura", ha scritto in una nota Maurizio Malavolta, dirigente medico psichiatra dell'ospedale aquilano.

"Occorre ripristinare immediatamente il posto di polizia h24, ormai siamo al Far west – è stato invece il commento del segretario provinciale Confsal L'Aquila, Marcello Vivarelli – La psichiatra ha subito traumi e lesioni ed è stata ricoverata in codice rosso, anche se, non in pericolo di morte, ma ciò non alleggerisce quanto accaduto. Ad aggravare la situazione il fatto che l'aggressore sia stato trasferito nel reparto di Psichiatria dell'ospedale, che gestisce le situazioni ‘ordinarie', e non nella Rems di Barete. Quest'ultimo è il luogo destinato a casi come quello in questione". Il segretario conclude: "Esprimo massima solidarietà al personale medico, sanitario e della sicurezza e chiedo l'immediato intervento del Prefetto dell'Aquila. È una questione di sicurezza di tutti, utenti e malati compresi".

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