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Violenze contro gli animali, nel 2012 una denuncia all’ora

Il rapporto Zoomafia 2013 evidenzia una crescita del 15% delle denunce per maltrattamento di animali: il segnale positivo di un contrasto sempre più forte alle violenze contro gli animali. Ma le vie legali, da sole, non bastano.
A cura di Redazione
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Numeri da brivido, eppure – almeno in parte – c'è da gioire. La quattordicesima edizione del rapporto Zoomafia redatto dalla Lega Antivivisezione fa emergere un crescente numero di fascicoli aperti contro chi è accusato di violenza contro gli animali. Nel 2012 sono stati 6245 (+15% rispetto al 2011), ovvero 24 al giorno, uno all'ora. Numeri che dimostrano che si è ancora molto lontani da una sensibilità capace di comprendere la vicinanza al'uomo, l'importanza e il valore delle specie animali, ma numeri che – dall'altro lato – testimoniano un aumento delle denunce e, in genere, un maggior desiderio di contrastare i crimini contro gli animali. Ciro Troiano, autore dello studio, ha tuttavia ricordato che "le denunce presentate sono solo una minima parte rispetto ai reati effettivamente commessi. Inoltre, se è pur vero che non tutti i casi segnalati corrispondono a situazioni di reale maltrattamento, rimane comunque una grande differenza tra denunce e condanne, tipica della giustizia italiana".

Intorno a chi, con noi, coabita il pianeta esistono affari milionari, capaci di coinvolgere trafficanti provenienti da tutti i continenti. Parte importante delle violenze è composta da corse clandestine di cavalli, combattimenti di animali, bracconaggio e pesca illegale, macellazione clandestina e conseguente contrabbando. A ciò si aggiungono le violenze domestiche di chi acquista animali riservando loro la cura di chi pensa di aver comprato un capo di abbigliamento, oppure spietate pratiche di contenimento demografico di chi, come a Viterbo, ha affogato dici cani appena nati. Caso, peraltro, non isolato.

D'accordo con la repressione del crimine, ma – nota Marco Avanzo del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale (NIRDA) – "L'unica soluzione è un'evoluzione culturale della civiltà", mentre "Il discorso sanzionatorio serve, invece, a contrastare la criminalità organizzata e gli imprenditori senza scrupoli che sono dietro buona parte dell'importazione clandestina e si servono di nuovi strumenti". Internet, ad esempio, viene usato tanto per esibizionistiche manifestazioni di violenza, quanto per traffici particolarmente lucrativi. Dall'utente di Youtube che appicca il fuoco ad un cane, al bracconiere foraggiato da chi acquista online esemplari di specie protette.

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