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Violenza sessuale su ragazza alla festa mentre un altro filmava: condannato e in carcere dopo 11 anni

Il 34enne di Siracusa è stato condannato a 2 anni ed 8 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo per un episodio che risale a 11 anni fa. Arrestato dai carabinieri e condotto in carcere.
A cura di Antonio Palma
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Un uomo di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri a Siracusa e condotto in carcere per il reato di violenza sessuale di gruppo per un episodio che risale a 11 anni fa. Il 34enne è stato prelevato dai militari dell’arma della Stazione di Priolo Gargallo e condotto presso il carcere siracusano di  “Cavadonna” in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’autorità giudiziaria al termine dei tre gradi di giudizio.

I fatti contestati infatti risalgono al 2013 quando l’uomo era ancora ventitreenne. Secondo quanto stabilito dalle indagini coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa e dal procedimento giudiziario, la violenza durante una festa di compleanno a cui vittima e aggressore partecipavano. Il giovane, 23enne all’epoca dei fatti, aveva avvicinato una ragazza sua coetanea dicendo di volerla conoscere meglio ma, dopo averle parlato, aveva iniziato a molestarla sempre più insistentemente fino quasi a costringerla a un rapporto sessuale.

La scena era stata immortalata anche in un video fatto col cellulare da parte di un altro giovane amico del primo. La reazione della vittima e le sue urla, però, fortunatamente riuscirono ad attirare subito l'attenzione delle altre persone presenti alla festa che intervennero subito fermando l’aggressione.

La denuncia immediata alle forze dell’ordine fece scattare l’inchiesta dei carabinieri e il rinvio a giudizio dell’uomo. Nel corso dei primi due gradi di giudizio, l’imputato era stato condannato a 2 anni ed 8 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo, prima dal Tribunale Ordinario di Siracusa e poi dalla Corte D’Appello di Catania.

Attraverso i suoi avvocati, aveva poi presentato ricorso in Cassazione per un terzo grado di giudizio ma l’istanza è stata giudicata inammissibile dai giudici, per cui la sentenza è diventata definitiva. L'uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali legati a reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, è stato quindi accompagnato in carcere per scontare la pena.

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