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Violenza sessuale su minorenne nell’autobus di linea in pieno giorno: “Non può essere normale”

I carabinieri sono riusciti a individuare i due presunti autori dell’aggressione avvenuta nel Bolognese che sono stati identificati, fermati e collocati in comunità. Anche loro infatti sono minorenni, si tratta di due ragazzini 15enni.
A cura di Antonio Palma
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"Voglio giustizia, non può essere una cosa normale" è il grido di dolore di una ragazzina minorenne vittima di violenza sessuale su un autobus di linea in pieno giorno nel Bolognese. I fatti risalgono a giovedì scorso ma la notizia è emersa dopo che i carabinieri sono riusciti a individuare i due presunti autori dell'aggressione che sono stati identificati, fermati e collocati in comunità. Anche loro infatti sono minorenni, si tratta di due ragazzini 15enni residenti in una casa di accoglienza per minori non accompagnati.

Secondo quando ricostruito, la giovane sarebbe stata prima molestata a parole e poi con gesti via via sempre più aggressivi fino ad arrivare a un palpeggiamento del seno della minore. L'episodio in pieno giorno, intorno alle 12.30 di giovedì, mentre la ragazzina tornava a casa da scuola su un autobus partito da Bologna e diretto a Medicina, nella città metropolitana.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due adolescenti avrebbero preso di mira la giovane appena saliti a bordo, facendo prima apprezzamenti sul suo fisico, con frasi in italiano e arabo. Poi si sarebbero avvicinati iniziando ad annusarle i capelli e poco dopo le avrebbero aperto il giubbotto con la forza, palpeggiandole il seno.

La minore è scoppiata in lacrime ma è rimasta pietrificata senza riuscire a chiedere aiuto e così i due ragazzi sono scesi dall’autobus normalmente, nei pressi di Castenaso, mentre la ragazza ha proseguito il viaggio fino alla fermata prevista. Qui con difficoltà ha raggiunto casa dove infine ha rivelato tutto, ancora sotto shock. I genitori si sono subito rivolti ai carabinieri e la giovane è stata quindi sentita dai militari alla presenza di esperti psicologi.

La minore ha ribadito il racconto, ricostruendo accuratamente i fatti e così ha permesso di individuare i due 15enni. "Voglio giustizia per questa cosa, perché non può essere un fatto normale" avrebbe detto la vittima. Il giudice oggi ha convalidato il fermo e per i due ragazzini e ha disposto per loro la misura cautelare del collocamento in comunità.

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