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Violentava i detenuti, 4 anni di carcere all’ex cappellano di San Vittore

Alberto Barin condannato ad una pena molto inferiore rispetto a quella chiesta dall’accusa (15 anni). Motivo: i giudici hanno ritenuto alcuni abusi di “lieve entità” e altri rapporti sessuali avvenuti consensualmente.
A cura di Redazione
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È stato condannato a quattro anni di carcere (ma la pubblica accusa ne aveva chiesti 15) don Alberto Barin, l'ex cappellano del carcere San Vittore di Milano che era accusato di violenza sessuale su detenuti. Il pubblico ministero puntava ad una condanna a 14 anni e 8 mesi per 12 casi di abusi, ma il giudice per l'udienza preliminare ha qualificato alcuni casi come di lieve entità ed in altri ha riconosciuto il "consenso indotto". Alberto Barin era stato arrestato nel 2012 con l'accusa di violenze sessuali in cambio di beni di prima necessità per i detenuti. L'uomo era a San Vittore dal 1997 e secondo procura avrebbe approfittato dei reclusi in cambio della fornitura di generi di conforto o per interessamento alla loro posizione carceraria. Favori sessuali (abusi e palpeggiamenti) in cambio di sigarette, saponette o shampoo o piccole somme di denaro, avvenuti in gran parte all’interno dell’ufficio del cappellano, nel carcere lombardo, o nell’abitazione del prete a pochi passi da piazza Filangieri. Per alcuni casi gli inquirenti hanno raccolto anche i filmati, prodotti nel processo.

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