Violati i diritti alla difesa di Amanda Knox, definitiva la condanna per l’Italia
La Corte di Strasburgo ha rigettato la richiesta avanzata dal governo italiano di pronunciarsi di nuovo sul caso di Amanda Knox, la giovane americana imputata in Italia per l’omicidio a Perugia di Meredith Kercher e definitivamente assolta dalla Corte di Cassazione. La richiesta era stata avanzata dopo che l'Italia era stata condannata, lo scorso gennaio, per aver violato il diritto alla difesa dell'imputata. Il panel che ha valutato la richiesta ha rifiutato di inviare il caso in Grande Camera. Dunque la sentenza emessa contro l'Italia diventa adesso definitiva. Il nostro Paese dovrà versare ad Amanda Knox 10.400 euro per danni morali – lei ne aveva chiesti invece 500.000- e 8000 euro per le spese legali. Knox aveva anche chiesto 30000 euro per la procedura davanti alla Corte e più di due milioni di euro per le spese sostenute durante i processi in Italia.
La sentenza della Corte di Strasburgo su Amanda Knox – La sentenza della Corte di Strasburgo riguarda la procedura con cui la giustizia italiana ha condannato Amanda Knox per calunnia: durante l’interrogatorio del 6 novembre 2007 la giovane, che all’epoca del delitto viveva in casa insieme alla vittima, accusò Patrick Lumumba di avere ucciso Meredith ma poco dopo l’uomo fu assolto e lei condannata per calunnia a tre anni di reclusione. Durante quell’interrogatorio però non erano presenti né legali né interpreti che potessero aiutare la ragazza americana. La Corte non aveva invece ritenuto che ci fossero prove dei maltrattamenti che Knox aveva denunciato di avere subito durante l'interrogatorio che finì con il suo fermo (insieme a quelli di Raffaele Sollecito, anche lui definitivamente assolto, e Patrick Lumumba, prosciolto appunto nelle fasi iniziali dell'inchiesta).
L’avvocato di Amanda: “Italia ha causato un danno morale e pagherà"
“Dai processi è emerso che l'Italia ha causato un danno morale ad Amanda Knox e ora la dovrà risarcire con 10 mila e 400 euro”, il commento all’Ansa dell’avvocato Carlo Dalla Vedova, che insieme a Luciano Ghirga ha difeso la giovane americana. Il legale ha spiegato che è stato violato il diritto di difesa di Knox “perché quando è stata interrogata dalla polizia non è stata avvertita di essere indagata, non le è stato messo a disposizione un avvocato e nemmeno un interprete”. “Se fosse stata avvertita subito – ha concluso Dalla Vedova – e le fosse stato fornito un difensore le cose sarebbero andate diversamente”.
Il ritorno in Italia di Amanda Knox dopo la fine del processo – Amanda Knox, per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia, ha trascorso in totale quattro anni nelle carceri italiane prima di essere assolta e ritornare in America. Di recente la donna è tornata nel nostro Paese per la prima volta dopo la sentenza di assoluzione: lo ha fatto per partecipare al festival della giustizia penale di Modena che l’aveva invitata per parlare del tema del processo penale mediatico. “Rudy Guede (l’unico condannato per il delitto di Perugia, ndr) ha ucciso Meredith, ma pm, polizia e giornalisti si sono concentrati su di me”, ha detto Knox dal palco di Modena ripercorrendo la sua storia.