Violante:”Contattai io Ingroia, ma per proposta politica, non mercantile”
Antonio Ingroia lo disse qualche giorno fa ai nostri microfoni: fu Luciano Violante a tentare l'invito alla desistenza in Lombardia al candidato di Rivoluzione Civile. Tuttavia, l'ex presidente della camera, in un'intervista rilascia ad Antonello Piroso per blogo.it, ha narrato con sfumature differenti l'accaduto. Ecco cosa ha detto testualmente:
Ho proposto ad Ingroia questa questione: volete candidarvi dovunque? Non c'è problema. Ma c'è un punto che è la Lombardia, dove il quorum non lo fate, è evidente. E l'unico effetto che potete ottenere è favorire l'avversario, perché in politica bisogna anche capire l'avversario dove stia. Se l'avversario sta a destra state facendo un errore politico. Allora vi proponiamo di non candidarvi. Risposta "Cosa ci date?". No il discorso è diverso, non stiamo negoziando: ti sto dicendo che se l'avversario è quello lì, non dovreste candidarvi. E' chiaro che se voi non doveste candidarvi giustamente prenderemmo atto positivamente e riconosceremmo questa cosa. Siamo una forza politica seria e lo riconosceremo [..] Dall'altra parte ci fu una richiesta di quote, ma il discorso non è mai diventato numerico, si è fermato perché credo Ingroia abbia trovato ostacoli nella sua coalizione. Ma preciso che il discorso che è stato fatto era politico, non mercantile.
Violante l'ha messa su un piano di concretezza, affermando che nell'ottica di un quorum che non ha presupposti di esserci, non si fa che aiutare la parte avversaria partecipando alla corsa autonomamente. E lui è convinto fermamente che l'avversario resta la destra, soprattutto in lombardia. Di certo Ingroia (a fronte di questa affermazione di pensa più che altro al gruppo di Ingroia) non la pensa allo stesso modo, questo si è già compreso, visto che per Rivoluzione Civile resta destra anche quella con la quale Bersani si appresterebbe ad allearsi subito dopo le elezioni.