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Violano i sigilli ed entrano nella casa dei coniugi trovati mummificati: denunciati tre urban explorer

Si tratta di tre cosiddetti urban explorer, esploratori urbani proprio come quelli che si erano imbattuti nei cadaveri portando alla luce la morte della coppia di cui nessuno sapeva più nulla nel Veronese. Qeusta volta però è scattata la denuncia per “violazione di sigilli” perché la casa è sottoposta a sequestro penale.
A cura di Antonio Palma
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Nessuna pace per l'abitazione dei due coniugi trovati mummificati nel marzo scorso a villa di Montericco, nel Veronese. Tre persone infatti si sono introdotte di nuovo nella grande villa in cui sono stati rinvenuti i cadaveri in avanzato stato di decomposizione di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, coniugi di 75 e 76 anni che lì si erano ritirati a vita privata. I fatti nella giornata di Pasqua quando la polizia è accorsa sul posto dopo una segnalazione trovando tre persone intente ad esplorare la casa.

Non si trattava di ladri, che pure hanno fatto capolinea nell'edificio nei mesi scorsi, ma di tre cosiddetti urban explorer, esploratori urbani proprio come quelli che si erano imbattuti nei cadaveri portando alla luce la morte della coppia di cui nessuno sapeva nulla. In quel caso però i ragazzi credevano che il luogo fosse abbandonato e furono loro a chiamare la polizia che li ringraziò. In questo caso, invece, i tre nuovi esploratori sono stati denunciati dagli agenti e rischiano una pesante sanzione.

I tre esploratori di luoghi urbani abbandonati, infatti, sono entrati in una zona che è stata sottoposta a sequestro penale dopo la scoperta dei cadaveri mummificati dei coniugi. Ai trasgressori quindi è stato contestato il reato di "violazione di sigilli". I tre, un 28enne, un 30enne e un 36enne, hanno approfittato del giorno festivo per introdursi nella casa ma qualcuno, a differenza delle altre volte, li ha notati e ha lanciato l'allarme facendo scattare l'intervento degli agenti. I tre sono stati intercettati da una volante nelle vicinanze della villa e quindi identificati e denunciati a piede libero.

Intanto resta ancora da chiarire a chi andrà l'eredità dei coniugi. Negli ultimi documenti ritrovati entrambi esprimono la volontà di devolvere tutto il loro patrimonio al Wwf ma si tratta di documenti firmati diverso tempo fa e quindi si cerca di capire se esistano altri testamenti e scritti in un momento successivo. Quando sono stati trovati, marito e moglie erano morti almeno da quattro mesi e i due avevano scelto di condurre una vita ritirata nella loro villa e di tagliare ogni rapporto con il mondo esterno. Lui è morto d’infarto mentre le cause del decesso della moglie sono ancora da chiarire.

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