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Vino, ok UE a etichetta con avvertenze come sulle sigarette: “Alcol e tumori sono collegati”

Il primo Paese ad apporre sulle bottiglie di vino etichette con avvertenze per i rischi sulla salute sarà l’Irlanda. Coldiretti: “Con etichette terroristiche a rischio 14 miliardi”.
A cura di Davide Falcioni
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Come era probabilmente inevitabile sta facendo discutere la decisione dell'Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino, birra e liquori avvertenze come "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati".

La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare il provvedimento

Il via libera dell'Europa è arrivato malgrado i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno.

In Irlanda forte consumo di alcol è emergenza sanitaria

Per l'Irlanda il forte consumo di alcol è un'emergenza sanitaria nazionale e giustifica etichette che dovranno contenere un avvertimento sui danni del consumo di alcol, un monito sul suo legame diretto con tumori mortali, la quantità di alcol in grammi (invece che in percentuale), le calorie, un pittogramma (uguale a quello già in uso) sui rischi per la gravidanza, e un link a un sito web su alcol e salute.

Già nel 2021, nel suo piano per battere il cancro, la Commissione aveva annunciato proposte per ridurre il "consumo dannoso" di alcol, tra cui proprio l'etichettatura obbligatoria con elenco degli ingredienti, dichiarazione nutrizionale e avvertenze per la salute. Su quest'ultima questione nel febbraio 2022 l'Europarlamento si è spaccato, raggiungendo un faticoso compromesso dicendo sì a maggiori informazioni sulle bottiglie ma senza riferimenti ad avvertenze sanitarie.

Coldiretti: "Con etichette terroristiche a rischio 14 miliardi"

L'ok dell'Unione Europea alle etichette allarmistiche sul vino è "un attacco diretto all'Italia, principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato di cui più della metà all'estero". È quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all'autorizzazione Ue concessa all'Irlanda che potrà adottare un'etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze ‘terroristiche'.

Secondo la Coldiretti si tratta di un pericoloso precedente che rischia di aprire le porte a una normativa che metterebbe a rischio una filiera che in Italia dal campo alla tavola garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro, principale voce dell'export agroalimentare. "È del tutto improprio assimilare l'eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino, diventato in Italia l'emblema di uno stile di vita attento all'equilibrio psico-fisico, da contrapporre all'assunzione sregolata di alcol".

Il giusto impegno dell'Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti, "non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate". Una scelta che rischia di alimentare paure ingiustificate nei consumatori, come dimostra un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it., in base al quale il 23% degli italiani smetterebbe di bere vino o ne consumerebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette.

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