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Vincite truffa al Casinò di Sanremo, carte truccate al Punto e Banco con l’aiuto del cartaio: arresti

Secondo la Procura, le carte da gioco sarebbero state “segnate” grazie al cartaio, ovvero di colui che distribuisce le carte, considerato dagli inquirenti una figura chiave dell’intero meccanismo fraudolento. Sei arresti e dieci indagati.
A cura di Antonio Palma
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Sei persone sono state arrestate oggi, tra cui due in carcere e quattro ai domiciliari, e dieci sono indagate per l’ipotesi di truffa ai danni del casinò di Sanremo. Questa mattina infatti la polizia ha eseguito dieci misure cautelari disposte dal Gip nei confronti di altrettante persone ritenute coinvolte in un presunto caso di imbroglio al gioco del Punto e Banco della Casa da gioco ligure con l’aiuto del cartaio, ovvero di colui che distribuisce le carte.

I  sei arresti e i quattro obblighi di dimora disposti nei confronti degli indagati arrivano al termine di una inchiesta della Procura di Imperia partita nell’ottobre scorso dopo una segnalazione dello stesso casinò che aveva poi licenziato il cartaio. Tra gli arrestati di oggi figura infatti lo stesso 58enne, considerato dagli inquirenti una figura chiave dell’intero meccanismo fraudolento.

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Le ipotesi di reato sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al peculato e alla corruzione. Secondo l’accusa, il dipendente truccava e segnalava le carte ai complici che di volta in volta si alternavano nel casinò, permettendo quindi vincite irregolari e i relativi pagamenti che poi il gruppo avrebbe diviso tra i componenti.

Le indagini erano partite dopo una inchiesta interna del Casinò di Sanremo che aveva puntato il dito contro il dipendente dopo aver individuato vincite anomale al banco da gioco. Si parla di vincite e ammanchi per circa 300mila euro. L’indagine interna aveva portato a un procedimento disciplinare per l'uomo, che è stato prima sospeso e poi licenziato, e a una denuncia penale.

L’uomo si è sempre professato innocente ma le indagini della Procura, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e video di sorveglianza,  sono arrivate a diversa conclusione. Secondo l’accusa, la truffa prevedeva che il cartaio sottraesse al Casinò le carte da gioco che sarebbero state poi “segnate” con delle lievi abrasioni sul dorso, quasi impercettibili e riconoscibili soltanto ai membri del gruppo. Poi le carte venivano rimesse al loro posto, sempre attraverso il complice interno, e quindi utilizzate normalmente. I membri del gruppo così facendo avrebbero realizzato profitti fraudolenti ai tavoli di ‘Punto e Banco’ conoscendo il tipo di manomissione delle carte

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