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Vigili del fuoco senza assicurazione Inail, la protesta arriva a Mattarella: “Non ci dimentichi”

L’intervento del sindacalista Costantino Saporito al teatro massimo “Vincenzo Bellini” di Catania, dove era in corso una cerimonia dei vigili del fuoco alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Presidente non si dimentichi di noi, non abbiamo bisogno solo delle medaglie. Abbiamo bisogno di rispetto e di un domani”, con chiaro riferimento alla mancata copertura assicurativa da parte dell’Inail al corpo.
A cura di Ida Artiaco
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"Presidente non si dimentichi di noi, non abbiamo bisogno solo delle medaglie". Comincia così il grido di aiuto che il sindacalista Costantino Saporito ha fatto arrivare direttamente al capo dello Stato Sergio Mattarella, nel corso di una cerimonia tenutasi al teatro massimo "Vincenzo Bellini" di Catania per conferire una Medaglia d'oro al Merito civile alla bandiera dei Vigili del fuoco per l'ottantesimo anniversario della nascita del Corpo nazionale, alla presenza, tra gli altri, anche del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Durante l'evento, tra i numerosi applausi, si è alzata la voce di Saporito, rompendo il protocollo e facendo saltare tutto il sistema per problemi di sicurezza: "Abbiamo bisogno di rispetto e di un domani – ha continuato prima di essere interrotto -, per tutti quelli che ogni giorno stanno soffrendo. Ci sono tantissimi infortunati, lei è una persona sensibile e sappiamo che lo farà".

Il  riferimento è al fatto che l'Inail non copre gli infortuni e le malattie professionali dei vigili del fuoco, così come del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, tra cui anche Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia penitenziaria, i quali molto spesso vengono lasciati da soli alle prese con la burocrazia. È anche per questo che il corpo sarà protagonista di uno sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati, a cominciare da Cgil-Cisl-Uil per il 21 novembre, il 2, il 12 e il 21 dicembre. "Ho fatto quello che ho fatto oggi – ha spiegato ancora Saporito – perché noi abbiamo denunciato quello che succede, cioè la dimenticanza delle istituzioni nei nostri confronti. Vanno bene le medaglie, ma forse sarebbe meglio averne qualcuna di meno e un po' di rispetto in più. Lo meritiamo. Qui sono morti dei ragazzi. Catania è una delle zone più disastrate dal punto di vista del soccorso, ma nessuno ne parla. Eppure sono venuti proprio qua. Per questo vorrei chiedere, come è possibile che si siano dimenticati di una persona come Colasanti, che è morto sul posto di lavoro?". Il riferimento è a Stefano Colasanti, 50 anni, per 21 dei quali ha fatto il pompiere, morto nel dicembre del 2018 mentre era impegnato nelle operazioni di soccorso dopo un incendio esploso durante il rifornimento di carburante di una pompa di benzina nel reatino.

Anche dopo quel tragico incidente, tutto il corpo ha polemizzato contro la mancata copertura assicurativa dell'Inail. Spesso i pompieri sono costretti a pagarsi autonomamente le spese mediche in caso di infortunio, salvo chiedere solo successivamente il rimborso dei costi sostenuti sulla base del riconoscimento della causa di servizio, i cui tempi non sono comunque quasi mai brevi. Un problema a cui nessuno degli ultimi governi ha saputo dare una risposta, nonostante le continue richieste dei sindacati. "Mentre tutti gli altri dipendenti pubblici hanno l'Inail che li prende in carico da subito, noi siamo lasciati soli davanti allo Stato. Ecco perchè dico che alla fine è meglio morire che infortunarsi", aveva detto qualche settimana fa a Repubblica Luca Cipriani, capo squadra dei vigili del fuoco di Verona, all'indomani della morte dei tre colleghi nell'esplosione della cascina ad Alessandria. "Lo so è una provocazione dura, fa male. Sembra cinismo – ha concluso – ma non ne possiamo più: almeno le famiglie delle vittime hanno la copertura del fondo vittime del dovere".

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