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Vigilessa Sofia Stefani uccisa ad Anzola, legale Gualandi: “Da sopralluogo elementi nuovi e importanti”

Dal sopralluogo dove è stata uccisa l’ex vigilessa Sofia Stefani, “sono emersi alcuni elementi nuovi e importanti” ha spiegato l’avvocato dell’ex comandante della polizia locale Giampiero Gualandi, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
A cura di Antonio Palma
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Dal sopralluogo nell'ufficio del comando della polizia locale di Anzola Emilia dove il 16 maggio è stata uccisa con un colpo di pistola l'ex vigilessa Sofia Stefani, sarebbero emersi alcuni elementi nuovi utili ai fini investigatavi. Lo ha reso noto l’avvocato dell’ex comandante della polizia locale Giampiero Gualandi, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Il sopralluogo, disposto dalla Procura di Bologna nell’ufficio in cui la 33enne è stata uccisa, è durato oltre tre ore ed è avvenuto alla presenza dei consulenti balistici nominati dalle parti, del medico legale incaricato dalla Procura di eseguire l'autopsia e dei carabinieri, sia quelli del Ris di Parma che si occupano delle analisi scientifiche, sia quelli di Anzola che si stanno occupando delle indagini.

"Sono state fatte foto ed eseguiti alcuni rilievi. Posso dire che sono emersi alcuni elementi nuovi e importanti" ha fatto sapere l'avvocato Claudio Benenati, che assiste Gualandi, aggiungendo: “Ora aspettiamo gli esiti finali dell'autopsia e della perizia balistica”. Il riferimento è agli esami medico legali e tecnici disposti dal pm sui quali la difesa punta per far scarcerare l’indagato che per ora resta in carcere in virtù di una ordinanza di custodia cautelare.

In particolare la perizia balistica avviata ieri sarà fondamentale per ricostruire la dinamica dello sparo e confermare o smentire la tesi dell’indagato, che si è difeso parlando di una colluttazione e di un colpo partito accidentalmente dalla pistola di ordinanza che lui aveva messo sulla scrivania con l’intenzione di pulirla.

Un elemento chiave che potrebbe essere accertato anche dall’autopsia. Secondo una prima relazione sull’esame poste mortem, depositata nelle scorse ore, in effetti ci sarebbe una ferita su una mano di Sofia Stefani e delle macchie scure sull’altra, molto probabilmente polvere da sparo.

Mercoledì si è già svolta davanti al Tribunale del Riesame anche la prima udienza per discutere del ricorso presentato dal legale dell'ex comandante Gualandi. L'avvocato ha chiesto per il suo assistito di annullare completamente il provvedimento di carcerazione o in alternativa la misura meno restrittiva degli arresti domiciliari. La Procura dal suo canto però ha presentato nuovi documenti a carico dell’63enne, tra cui alcuni verbali dei colleghi dell'ex comandante e della vittima. Al termine dell'udienza, durata circa due ore, il Tribunale del Riesame si è riservato sulla decisione.

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