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Vigilessa di ferro condannata per furto di due borse

In passato aveva multato un deputato e subito un’aggressione per aver fermato quattro borseggiatori in metropolitano. Ora è stata condannata per il furto di due borse ad un commerciante abusivo.
A cura di Redazione
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Claudia Macrì
Claudia Macrì

Nella sua carriera contravvenzioni eccellenti, come quella che colpì un deputato del Pdl, e operazioni coraggiose che portarono all'arresto di quattro borseggiatori. Ora, però, per Claudia Macrì,  maresciallo della polizia municipale di Roma, arriva una condanna a due anni e otto mesi di reclusione. I giudici della settima sezione penale del tribunale di Roma hanno ritenuto Macrì colpevole di furto a danno di un commerciante abusivo. L'11 giugno del 2010 la vigilessa aveva sequestrato due borse nei pressi di Piazza di Spagna senza redigere regolare verbale.

Sul posto erano presenti due carabinieri che tuttavia non hanno ritenuto necessario dover intervenire sul momento. La donna ha raggiunto l'Ambasciata spagnola presso la Santa Sede, lasciando le due borse in custodia agli agenti di guardia. All'uscita dall'edificio i due militari hanno fermato la vigilessa, che si è giustificata per l'assenza del verbale con un'operazione che avrebbe dovuto eseguire poco dopo e che le imponeva di affrettare i tempi. Pur in assenza di verbale, Macrì aveva avvertito il comando centrale del sequestro.

Condannata a due anni e otto mesi di reclusione – sedici mesi in meno rispetto a quelli richiesti dall'accusa – e sospesa dall'incarico per la durata della condanna, Macrì è stata assolta per le accuse precedenti all'episodio dell'undici giugno. L'avvocato difensore, Paolo Gallinelli, ha osservato che "l'innocenza della mia assistita emerge dalle registrazioni delle comunicazioni radio con il comando dei vigili, che dimostrano come il sequestro fosse stato notificato prima dell'intervento dei carabinieri". L'iter giudiziario, dunque, non è finito: "credo nelle sentenze del tribunale e le rispetto – ha anticipato l'avvocato Gallinelli – ma credo ancora di più in quelle della Corte d'Appello".

Una carriera da vigilessa di ferro ha portato più volte Macrì agli onori della cronaca, prima per una multa comminata ad aprile del 2012 ad un onorevole, poi per un intervento in una stazione della metropolitana A, dove sorprese quattro giovani a fumare e borseggiare. Aggredita, fu condotta in ospedale.

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