Vigile aveva sul pc centinaia di migliaia di video e foto pedopornografici. Scandalo in Toscana
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Un’inchiesta choc scuote il Comune di Carmignano, in provincia di Prato: un agente della polizia municipale è stato rinviato a giudizio con l’accusa di detenzione e accesso a materiale pedopornografico. La scoperta è avvenuta quasi per caso, a seguito di un intervento tecnico sui computer dell’ente, compromessi da un virus informatico.
Il tecnico incaricato della riparazione ha individuato una cartella sospetta, nascosta sotto il nome in codice "Archivio/Autovelox/mio". All’interno, era custodito un ingente quantità di immagini e video a carattere pedopornografico. Immediate le segnalazioni alla Procura di Firenze, competente per questo tipo di reati, e il sequestro del computer utilizzato dall’agente, oltre a nove CD-ROM contenenti ulteriore materiale.
Secondo quanto riportato dagli inquirenti, il materiale rinvenuto è di una gravità impressionante: 153.347 file immagini e 1.117 video, raffiguranti minori, spesso in tenerissima età, coinvolti in atti sessuali con adulti e in scene di autoerotismo. Il pubblico ministero Sandro Cutrignelli, nell’informativa inviata al comandante della polizia municipale, ha sottolineato come l’agente abbia “consapevolmente” procurato e detenuto il materiale illecito per via telematica.
Le condotte contestate coprono un arco temporale di oltre otto anni, dal maggio 2015 fino all’autunno del 2023, quando il caso è esploso. Il comandante della polizia municipale, informato dell’accaduto, ha immediatamente sospeso l’agente dal servizio.