“Vietato l’ingresso a marocchini, tunisini e ucraini”: polemiche su una discoteca romagnola

"Non vogliamo marocchini, tunisini o ucraini, stasera solo italiani". Sono le parole che si è sentito dire Hssine, un ragazzo di origini marocchine che qualche sera fa ha cercato di recarsi nella discoteca Baccarà di Lugo e che descrivono l'ennesimo episodio di intolleranza. A impedirgli di entrare uno degli addetti agli ingressi, che prima avrebbe controllato la sua carta d'identità poi, come se fosse normale, avrebbe aggiunto: "Qui tu non entri". Era "un armadio a tre ante, ha tagliato corto", e non c'è stato nulla da fare. Il giovane ha dovuto rinunciare a una serata di divertimento.
Come se non bastasse Hssine è italiano: è nato a Bentivoglio vent'anni fa e la sua unica "colpa" è quella di avere genitori marocchini, una coppia che da sempre lavora a Bologna: "Non c’era alcuna ragione per non far entrare gli stranieri. Io poi in quel posto non c’ero mai stato, non ero ubriaco e non ho mai dato fastidio a nessuno", ha raccontato il giovane a Repubblica, spiegando che il suo non è stato affatto un caso isolato. Molti stranieri sarebbero stati deliberatamente lasciati alla porta dagli addetti alla sicurezza che, dopo aver controllato i documenti d'identità, arbitrariamente avrebbero deciso di scartare giovani africani o provenienti dall'Europa dell'est.
Mattia Malpassi, gestore della discoteca, ha però spiegato che l'unico criterio adottato all'ingresso sarebbe stato quello della sicurezza, e non invece la nazionalità: "Ci teniamo a ribadire che la selezione applicata all’ingresso del nostro locale è unicamente rivolta a preservare la sicurezza della nostra clientela. I ragazzi che sono su di giri, quelli che arrivano carichi in corpo di alcool, coloro che hanno causato risse o danni in passato e tutti gli esagitati vengono lasciati fuori dal nostro locale. La serata di ieri (sabato per chi legge) era rivolta ad una clientela giovane, e in queste serate i nostri controlli e la nostra selezione è ancora più attenta del solito. La nostra premura è quella di preservare un divertimento genuino all’interno del locale allontanando all’entrata qualsiasi forma di "pericolo". Non è un lavoro facile selezionare la clientela e garantire la sicurezza, e nel caso sbagliassimo saremo i primi a scusarcene, ma fidatevi che se qualcuno non viene fatto entrare un motivo c’è sempre!".