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Vicenza, uomo licenziato torna a lavoro grazie a legge a difesa delle donne

Una legge di cinquantaquattro anni fa stabilisce che non è possibile licenziare la lavoratrice “a causa di matrimonio”. Per la prima volta la stessa norma è stata applicata per tutelare i diritti di un uomo.
A cura di Redazione
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La Legge 7 del 9 gennaio 1963 non solo torna, dopo cinquantaquattro anni dopo la sua promulgazione, a far valere i diritti delle lavoratrici, ma "si ripensa" per estendere la propria tutela anche ai colleghi di sesso maschile. Un uomo di 41 anni di Treviso, legato sulla base di un contratto di outsourcing con una società consortile. era stato licenziato dalla Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa a poche settimane dal proprio matrimonio. Senza darsi per vinto in un momento tanto delicato della propria vita, l'uomo ha deciso di fare ricorso e tempo dopo il Tribunale civile di Vicenza gli ha dato ragione interpretando per estensione una legge che era stata pensata – o che quantomeno è sempre stata applicata – per difendere i diritti delle donne. Secondo l'articolo 1 della stessa norma, è da considerarsi nullo il licenziamento per "causa di matrimonio", stabilendosi la causa su base temporale, ossia quella attuata in un periodo compreso tra il giorno delle pubblicazioni delle nozze e un anno dopo il matrimonio.

Nella stessa decisione il giudice ha spiegato che la legge "sembrerebbe applicabile esclusivamente alle lavoratrici, nulla disponendo in ordine ai lavoratori. Il tribunale ritiene che si tratti di un silenzio normativo integrante una lacuna della disciplina, da colmare per via interpretativa". Insomma, vale a dire che dal 1963 ad oggi la società italiana è cambiata e l'interpretazione delle leggi aiuta ad adeguare l'impianto normativo alla nuova realtà e ad armonizzarlo con altre disposizioni, quali quelle contenute nel codice delle pari opportunità. Di certo la sentenza di Vicenza rappresenta un momento importante per la giurisprudenza e la tutela dei lavoratori, poiché rappresenta un precedente che potrebbe dirimere controversie legali simili a favore del lavoratore.

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